VILLACIDRO, QUANDO LA BUROCRAZIA FA PIÙ “VITTIME” DEL VIRUS. L’OPINIONE DI UN CITTADINO VILLACIDRESE

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Per un’amministrazione che ha appena speso oltre 50.000 euro per un impianto audio video di dubbia utilità, andare a fare le pulci per dei buoni da 30 euro, oltre che incomprensibile e vergognoso suona oltremodo cattivo e ridicolo.

Buoni spesa a Villacidro e quando più della malattia può la burocrazia. Oggi l’Italia intera è in difficoltà, a distanza di circa un mese dall’avvio delle restrizioni molte persone hanno terminato la disponibilità economica e tante altre già non ne avevano neppure all’inizioFinalmente il Governo ha varato dei fondi straordinari di solidarietà alimentare. Un modesto quantitativo, a dire il vero, ma almeno sufficiente a far fronte alle immediate necessità alimentari dei più bisognosi.

A Villacidro sono toccati circa 125.000 euro. La firma del decreto risale a domenica 29 marzo (http://www.protezionecivile.gov.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/-/content-view/view/1239706), ma solo nella tarda serata di ieri, 1 aprile, la Sindaca Marta Cabriolu ha risposto su sollecito del Consigliere di opposizione Giancarlo Carboni.Tenuto conto della straordinarietà del momento, una giunta sensibile e lungimirante già all’atto della firma del decreto, o al più tardi alla data della sua pubblicazione in gazzetta ufficiale, si sarebbe potuta attivare provvedendo alla messa a disposizione dei buoni alimentari, certa che poi i soldi sarebbero arrivati.Invece per l’ennesima volta assistiamo al teatro dell’assurdo, una barzelletta, che però non fa ridere a nessuno. Come funzionano i buoni?

Se sei un commerciante, farmacista o parafarmacista, devi presentare una richiesta con tanto di dichiarazioni a corredo per essere inserito in apposito elenco. Non basta infatti dare la disponibilità ad accettare i buoni rispettando le disposizioni e poi andare a riscuotere il corrispettivo. Detto in altre parole, un ulteriore ostacolo ai piccoli esercenti dopo l’assurdità della richiesta di compilazione del Suape.

Se invece sei un comune cittadino, devi compilare il modulo scaricandolo in rete. Se non hai rete o stampante puoi recarti presso le edicole e i tabacchini, oppure all’informagiovani, ma solo da lunedì 6 aprile.E se non puoi inviare la domanda via posta elettronica? Devi telefonare ad un apposito numero di cellulare, ma solo dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 14:30, oppure prenotare un appuntamento al protocollo del comune (sempre numero di cellulare, a distanza di mesi ancora non hanno riattivato la linea telefonica fissa) il martedì sera dalle 16 alle 18 o il giovedì mattina dalle 10 alle 13.D’altronde che fretta c’è?

Resta da capire come possa fare chi non ha internet a sapere dei buoni spesa, visto che gli avvisi sono stati pubblicati esclusivamente in rete.E anche ricevere i buoni non è mica una passeggiata: la dichiarazione da compilare è più complicata della denuncia dei redditi. Manco ti dovessero elargire chissà quanti milioni di euro.

Lamenta la Sindaca sul suo messaggio pubblicato su Facebook di essere presa di mira dai “cecchini che amano stare nascosti nell’ombra per poi sparare dai muretti a secco”. Dovrebbe sapere la Sindaca che più dei cecchini anonimi – o immaginari, verrebbe da dire – fa danni un’amministrazione che spara ai suoi concittadini nascosta dietro gli alti muri della burocrazia.

Viene da chiedere se l’amministrazione comunale assieme ai servizi sociali ha già costituito un gruppo di lavoro per andare a verificare casa per casa in che stato si trovino le persone più fragili e così poter dare loro l’assistenza necessaria. Gruppi di volontari in tutta Italia, da giorni, senza sosta, distribuiscono alimentari a chiunque ne faccia richiesta. Non chiedono prove del reale bisogno di chi si presenta.

D’altronde per molti già dover mostrare il proprio volto rappresenta un’umiliazione, che si può superare solo con la comprensione, la solidarietà e il rispetto reciproco. Non è necessario infierire oltre. Siamo una comunità dove tanta gente generosa offre e tanta altra riceve in dono, in un eterno circolo dove a tutti nella vita può toccare di stare dalla parte peggiore. Può essere pure che qualcuno ne approfitti, ma una busta di latte o una di pasta in più non hanno mai ammazzato nessuno. E per un’amministrazione che ha appena speso oltre 50.000 euro per un impianto audio video di dubbia utilità, andare a fare le pulci per dei buoni da 30 euro, oltre che incomprensibile e vergognoso suona oltremodo cattivo e ridicolo. (A.M.)

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