Villaservice, le rassicurazioni di Gioi accrescono i dubbi e le preoccupazioni

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Confermato lo stop a una parte degli impianti di trattamento dell’umido.

In una lettera inviata il 13 maggio c.m. al Consorzio Industriale di Villacidro e per conoscenza all’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione, il presidente della Villaservice, Franco Gioi, comunica la decisione di avviare la progressiva fermata dell’impianto di digestione anaerobica.

Le cause? La diminuzione dell’umido conferito e per conseguenza un costo di gestione divenuto insostenibile.

I 12 addetti, garantisce il presidente, saranno destinati a svolgere attività di manutenzione ordinarie elettriche, meccaniche, carpenteria, sfalcio e manutenzione del verde.

Nel frattempo, non meglio precisati accordi con la Regione, dovrebbero garantire a partire dal 16 settembre il conferimento dei Rifiuti Urbani dirottati dall’impianto di Macchiareddu a seguito dell’avvio dell’intervento di ristrutturazione dell’inceneritore previsto per il mese di giugno 2020.

Secondo il cronoprogramma l’impianto anaerobico riprenderà a funzionare il 16 settembre 2020 in previsione di un maggior ingresso di rifiuti organici.

Tutto bene allora? Evidentemente no, anche per le palesi contraddizioni presenti nella stessa lettera, a cominciare da una prima affermazione in cui lo stesso presidente dichiara di non aver “ricevuto conferma, o comunicazione di differimento, della richiesta di soccorso per il conferimento dei Rifiuti Urbani dirottati dall’impianto di Macchiareddu a seguito dell’avvio dell’intervento di ristrutturazione previsto per il mese di giugno 2020”.

Perciò i rifiuti arriveranno sì o no? E in caso affermativo, quali saranno i quantitativi?

Un dubbio amplificato da un’altra dichiarazione in cui si precisa che il programma di conferimento dovrà ancora essere trasmesso.

Le domande a questo punto si susseguono:

1 – dove sono gli atti della Regione a riprova delle dichiarazioni del presidente?

2 – davvero il Cacip (Consorzio di Cagliari proprietario dell’inceneritore) sarà disposto a dirottare parte del rifiuto secco a Villacidro dopo essersi acquistato una propria discarica a Iglesias?

3 – i lavori di manutenzione riguardano l’inceneritore di Macchiareddu; il Cacip ha una propria piattaforma di trattamento dell’umido che lavora 24.000 tonnellate anno di organico derivante dalla frazione umida e 49.000 tonnellate anno derivanti dalla preselezione meccanica di rifiuti solidi urbani: cosa ha a che vedere l’organico con il secco residuo (la parte che viene bruciata nell’inceneritore) e per quale ragione l’impianto di Villacidro dovrebbe allora ricevere più organico a partire da settembre?

4 – secondo quanto dichiarato dal presidente Gioi, i 12 addetti dell’impianto anaerobico saranno dirottati verso altre mansioni di manutenzione, carpenteria e sfalcio; viene da chiedersi: questi dodici vanno a sostituire personale esistente (magari di ditte esterne)? Perché, se così fosse, qualcuno comunque potrebbe perdere il posto di lavoro.

In sintesi, il fermo di un impianto del genere non è operazione indolore, a maggior ragione se motivato da mancanza di quantitativi di umido conferito. Inoltre, l’impianto di digestione anaerobica è quello che produce il biogas e alimenta i gruppi di produzione elettrica che oggi vanno a supporto dei costi dell’azienda. Quindi fermare quest’impianto significa bloccare la produzione di biogas e per conseguenza la produzione elettrica con inevitabili ulteriori perdite di natura economica.

Ipotizzare poi la ripartenza dell’impianto su incerti finanziamenti economici da parte del Consorzio Industriale di Villacidro e ignoti conferimenti di soccorso (il rifiuto secco da Cagliari) senza avere in mano neppure una bozza di accordo tra le parti, due delle quali tra l’altro in causa tra loro (Consorzio e Villaservice), può solamente far presagire il peggio, il primo passo del tracollo dell’intera struttura.

In questi casi a nulla servono gli scongiuri, gli auspici o le frasi di speranza, servono fatti: impegni scritti nero su bianco con tanto di numeri a supporto.

Marco Euli

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