Come avete speso i soldi? Ecco i documenti che smentiscono la Villaservice

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EDITORIALE. In ballo ci sono tre cause per un valore complessivo di 10 milioni di euro che la Villaservice dovrebbe versare al Consorzio Industriale di Villacidro. Un debito milionario maturato in tanti anni e dovuto per la maggior parte agli accantonamenti, ovvero quella parte della tariffa che la Villaservice riscuote per ogni quintale di rifiuto abbancato e destinato al Consorzio per la gestione degli impianti e della discarica quando questa sarà chiusa. 

Una partita importantissima per il futuro della società che gestisce la discarica consortile.

Tra i due enti è ormai guerra a suon di carte bollate. Non solo. Sia la prima che la seconda sono spesso alla ricerca di giornalisti per avallare la propria posizione. Ma fortunatamente la ricerca è andata a vuoto. Anziché perdere tempo in questo costante botta e risposta, fatto di dichiarazioni sterili e spesso strumentali, oggi è arrivato il momento di parlare con le carte alla mano: ogni affermazione deve avere necessariamente il supporto di un documento, altrimenti è solo aria fritta. Questo è l’unico modo per fare il bene dei lavoratori, gli stessi lavoratori che, proprio attraverso quella stampa spesso contestata senza motivo, cercano di far emergere la verità dei fatti, cercando di portare alla luce situazioni, a volte fondamentali, che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute e sulle quali aleggia più di un’ombra. “Se la baracca va con le gambe all’aria, alla fine a rimetterci saremo noi – affermano preoccupati e in maniera riservata alcuni dipendenti – Meglio che certe situazioni saltino fuori al più presto”.

Proprio in questi giorni “L’Unione Sarda” ha cercato di sbrogliare l’intricata matassa, portando alla luce alcuni fatti importanti, rivolgendo agli interlocutori una serie di quesiti che meritano attenzione. “Chiarezza sui dieci milioni versati” è il titolo dell’articolo pubblicato nell’edizione di domenica 3 maggio. Franco Gioi, ex veterinario della Asl in pensione e vicino agli ambienti del centro destra, a capo della Villaservice da sei mesi, non le manda a dire e al quotidiano senza troppi tentennamenti afferma: “Chiederò al Tar la nomina di un commissario che faccia luce sui soldi che abbiamo versato al Consorzio. Ci dicano come sono stati spesi”.

Ma proprio su questa affermazione, tanto impetuosa, arriva il primo dei colpi di scena. Da una ricerca, infatti, salta fuori una lettera – (Prot. 2320 del 19 giugno 2019) – inviata dal Consorzio Industriale di Villacidro alla Villaservice spa, dove vengono messi in evidenza tutti gli accantonamenti (cioè i soldi che serviranno per la manutenzione della discarica una volta chiusa) versati proprio dalla Villaservice spa dal 1994 al 2018 e come sono stati utilizzati dal Consorzio. Nessun mistero, quindi, su come siano stati usati i soldi dalla Spa al Consorzio. Esiste un documento che è stato protocollato che non può essere considerato carta straccia, quindi le affermazioni di Gioi non sono del tutto veritiere: le carte lo smentiscono. Proprio di quelle carte, di quella lettera protocollata a giugno del 2019 la Villaservice non ha mai parlato con la stampa. 

Non si sa nemmeno se fossero a conoscenza di questo documento i sindaci soci della Villaservice, Fausto Orrù (Gonnosfanadiga) e Alberto Urpi (Sanluri) e il presidente Franco Gioi che a domanda diretta non hanno detto nulla. L’unica che si è lasciata sfuggire qualche cosa è stata la sindaca di Villacidro (Comune socio della Villaservice come gli altri due), Marta Cabriolu: “Io non ho accesso al protocollo della società. Ma il documento che è arrivato è il medesimo che ho visto io e che è stato trasmesso in Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna. Cioè un foglio con dei dati che non trovano riscontro formale in altrettanti documenti contabili”. Le abbiamo chiesto su quali documenti contabili non sia stato possibile trovare riscontro, ma la risposta non è mai arrivata. Quindi, non è possibile verificare con certezza se le affermazioni della sindaca di Villacidro siano veritiere o meno e quali verifiche siano state fatte.

Rimane comunque un mistero il perché di questo documento tanto importante non abbiano mai parlato il Consorzio Industriale, sempre disponibile a rispondere alla stampa, non tutta, e la Villaservice che invece non ha mai nascosto una certa ostilità nei confronti dei giornalisti.

Ma quello del 19 giugno del 2019 non è l’unico documento rimasto fino ad oggi riservato. C’è infatti anche una lettera – (prot. 2279/2019) – inviata dalla Villaservice al Consorzio Industriale il 27 giugno 2019. Una missiva in cui in estrema sintesi rispediscono al mittente il documento del 19 giugno, sostenendo che questo “non sia idoneo ed esaustivo”. Insomma, non si fidano del file digitale inviato e chiedono copia degli estratti conto come imposto dal Tar e chiedono il giudizio di ottemperanza, ovvero obbligare il Consorzio al rispetto della sentenza. Ma il Consorzio non ci sta e rispedisce al mittente le accuse e deposita oltre 1.000 documenti tra estratti conto e scritture contabili. Basta prenderne uno a caso tra tutti quelli depositati e verificare che corrisponde subito a quanto riportato nel file prodotto dai tecnici del Consorzio Industriale. Certo, l’analisi non è esaustiva, ma per gli altri 999 sarà il Tar, il 20 maggio, a pronunciarsi. 

Gianluigi Deidda

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