“Metteremo a tacere il Coronavirus e torneremo a sorridere”

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L'ex Colonello dell'Esercito Giorgio Zucca

Il commento del villacidrese Giorgio Zucca – ex Colonello dell’Esercito

Questo periodo di forzata permanenza casalinga, mi ha portato a fare diverse riflessioni sull’attuale momento, su quello passato e su quello che sarà. In particolare, vorrei fare alcune considerazioni sul nostro territorio, la cosiddetta (ex) Provincia del Medio Campidano. Quante occasioni mancate per uno sviluppo sostenibile e quanti finanziamenti statali e regionali andati in fumo, per errati investimenti in industrie, che hanno portato una illusione di ricchezza per poi sciogliersi come neve al sole. Basta citare la SNIA, la SCAINI, la KELLER, quanti denari hanno fagocitato con i vari piani di sviluppo, di rilancio e di bonifica. Sul territorio è rimasto qualche spicciolo di cassa integrazione e tante malattie dovute all’esposizione dell’uomo a determinate lavorazioni. Oggi è arrivato il Coronavirus che ha messo in luce tutta la fragilità umana ed economica che ancora, purtroppo, dovremo subire. Accennavo di occasioni perse dalla politica e soprattutto dai politici, che hanno sacrificato il bene dei cittadini per gli interessi personali. Penso a tanti piccoli e medi imprenditori, artigiani, commercianti e tanti cosiddetti “partite IVA” che, faticosamente, hanno tirato avanti, nonostante una tassazione iniqua e che ora si trovano nella disperazione, costretti a chiudere la propria attività. Ho la speranza, soprattutto per i giovani, che da questo periodo nefasto possa venirne un futuro prosperoso e ricco di soddisfazioni. Tutto ciò può accadere se siamo capaci di scrollarci le illusioni del passato e ritornare a “Su Connotu”, rivalorizzare ciò che sono le nostre ricchezze, i prodotti della nostra terra, le nostre coste con uno splendido mare, la montagna, le terme ed i tanti beni archeologici. Abbiamo arginato il terrorismo, ora mettiamo a tacere il Coronavirus e torneremo a sorridere e liberarci della mascherina, che non dovrà diventare un capo d’abbigliamento, bensì un ricordo su cui sorridere e pensare che questo maledetto virus ci ha costretto ad una sorta di burqa. Il mio ultimo pensiero va alle tante vittime cadute nell’espletamento del proprio dovere ed alle innumerevoli vittime uccise dall’epidemia.          

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