Teresa Pani denuncia il giornalista, il Tribunale archivia: “Non è diffamazione”

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Gianluigi Deidda e Teresa Pani

Il Tribunale di Cagliari ha archiviato il caso riguardante la denuncia-querela presentata dall’ex sindaco di Villacidro, Teresa Pani, al giornalista Gianluigi Deidda. Il tentativo di porre un bavaglio a chi racconta la “politica”, in particolare quella locale, non ha funzionato, anzi è il caso di dire che è caduto nel vuoto. Secondo il giudice, Giovanni Massidda, “la lettura dell’articolo non consente un procedimento penale contro Deidda”, in quanto il giornalista “nel parlare di una realtà, quella villacidrese, dove la corruzione e la politica affarista aveva piantato le proprie radici” si è limitato ad accostare quanto succedeva a Villacidro con  “la piaga sociale della manipolazione di politici corrotti e malavitosi”, contro cui nulla possono “le armi della conoscenza a disposizione dei cittadini”. Una vicenda che deve far riflettere non solo per il modo con il quale si amministra la cosa pubblica, ma anche per il tentativo maldestro di voler censurare il diritto di critica politica. La vicenda è iniziata a marzo del 2015, con la querela presentata, presso la caserma dei carabinieri di Villacidro, dall’allora sindaco Teresa Pani contro  Gianluigi Deidda, difeso dall’avvocato Luigi Porcella dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa, “avendo pubblicato a gennaio  dello stesso anno un articolo su Villacidro.info, col titolo Giornalismo contro la corruzione  politica e malaffare: non lasciatemi solo”. Nel testo Deidda argomentava l’importanza della comunicazione, grazie alla quale  “i politici corrotti e malavitosi non avevano più buon gioco nel manipolare i cittadini”. Il giornalista faceva un riferimento “alla sudditanza dei consiglieri comunali nei confronti del capo e, nel chiudere l’articolo, un accostamento con quanto stava avvenendo proprio a Villacidro”. Per il Tribunale “è difficile identificare il sindaco con il capo dei consiglieri comunali”, anche perché per capo si potrebbero “intendere i referenti locali dei partiti”.  In ogni caso non c’è stata “dolenza” da parte dei consiglieri per la descrizione del loro atteggiamento servile. Pertanto, nonostante il Pubblico Ministero avesse chiesto l’archiviazione e l’accanimento dell’ex sindaco sia continuato con l’opposizione all’archiviazione, la decisione autorevole del Tribunale non si è fatta attendere e ha fatto giustizia, archiviando definitivamente il procedimento pendente a carico del giornalista. “Non ho nulla contro la politica. Prendo solo atto di un sentire diffuso: gli amministratori farebbero bene a rilasciare dichiarazioni, evitando la processione in caserma per denunciare chi si adopera per l’informazione, nel rispetto del diritto di cronaca e di critica”, è il commento a caldo di Deidda, dopo la lettura dell’ordinanza del Tribunale.

Simone Nonnis 

Giornalismo contro la corruzione politica e malaffare: “Non lasciatemi solo”

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