Massimo Onnis dedica un dipinto al compaesano Fabio Aru

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MASSIMO ONNIS DAVANTI AL SUO DIPINTO

“Con quest’opera intitolata “FABIO ARU AL TOUR DE FRANCE 2017″ ho voluto omaggiare il giovane ciclista di Villacidro per le sue performance nella gara a tappe più difficile ed importante al mondo il TOUR DE FRANCE – racconta l’artista villacidrese Massimo Onnis”. “L’opera si presta a mille discussioni ed interpretazioni, misura 120 cm di lunghezza per 80 cm di altezza è un acrilico su tela. Ho iniziato l’opera il giorno della sua conquista della prima maglia Gialla ed l’ho terminata 2 giorni dopo la fine del Tour. Volevo a tutti costi che l’opera rappresentasse lo spirito di Fabio , la sua grinta la sua determinazione e le sue motivazioni. Non era facile mettere insieme tanti tasselli, uno su tutti il “GIALLO DELLA MAGLIA” in mente avevo già concepito l’opera.. Una combinazione di vibrazioni cromatiche abbinate al suo carattere e al movimento. La forza del colore abbinata alla forza di volontà, una miscela esplosiva forse vista in poche circostanze in un’opera pittorica. Non volevo cadere sul banale, sul figurativo sul normale volevo creare una cosa mai esistita, infondo il lavoro del vero artista è questo: creare ed inventare ciò che non esiste. Ho iniziato a dipingere l’opera partendo dal suo casco e dalla bandiera Sarda che vi è raffigurata, fino ad arrivare alla fine del dipinto con gli stessi colori della Bandiera Sarda, più impressa ed evidenziata, “la sua seconda pelle” passando per il Tricolore della maglia da Campione d’Italia ed il Giallo della Maglia da Leader del Tour. Il rosso del Tricolore si unisce quasi alla croce della Bandiera Sarda, i quattro mori si fondono tra il Giallo quasi ad evidenziare e delineare un’entità un pedigree a certificare la provenienza e le origini. Fabio lotta da solo, contro tutto e tutti. Dietro di lui solo un cielo azzurro, come i colori della sua squadra, sotto tanto asfalto, la fatica è fuori dal normale. Dietro di lui i colori delle sue maglie che cambiano come la pelle di un serpente…. Come un Cobra che si alza sui pedali pronto ad attaccare e a difendersi”.

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