Condotta riparata con una vecchia stoffa: ancora perdite e acqua in mare

Il Consorzio di bonifica interviene (male) a Nuraxi, ma i contadini ci mettono una pezza

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La perdita riparata con uno straccio

VILLACIDRO. Quella condotta ha dato nuova vita al rio Fluminera. Gli operai non riuscirono evidentemente a riparare la perdita e dove non giunsero i potenti mezzi del Consorzio di bonifica, fu la “pietas” di un contadino a rimediare. L’agricoltore, infatti, ha strappato un lembo del suo cappotto, facendone una benda per bloccare la perdita d’acqua lungo la “Bia Tressargia”. Che fosse un novello San Martino o un semplice, nostrano buon samaritano, è stato un anonimo a metterci una pezza, impietosito dalle condizioni del sifone e toccato nel cuore dall’ignobile spreco d’acqua. A distanza di quasi un mese, la condotta d’irrigazione in località Nuraxi non zampilla più, ma perde ancora. Il getto d’acqua a pressione è stato smorzato da un intervento artigianale. Con un pezzo di stoffa, a mo’ di enorme cerotto, l’ignoto benefattore ha cercato di sigillare l’emorragia. L’acqua naturalmente cola attraverso il tessuto e la riparazione suona come un monito per un ente colabrodo, che non riesce ad intervenire in tempi rapidi sui guasti nella rete. C’è da chiedersi quanto tempo ci vorrà ancora, prima che la rottura venga riparata seriamente. Le attese piogge hanno “steccato” e l’acqua invasata nella diga sul rio Leni diventa preziosa come oro. Sicuramente per i contadini e per tutti i cittadini. Un po’ meno forse per l’istituzione che dovrebbe gestirla al meglio.

Simone Nonnis

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