Ieri pomeriggio la Giunta del governo Cappellacci ha nominato i cinque commissari che presiederanno le 4 province soppresse dal referendum popolare, più quella di Cagliari.
Sono cinque i commissari nominati dalla Regione: il Medio Campidano sarà guidato da Pasquale Onida, ex consigliere regionale; la Provincia di Cagliari sarà presieduta dall’ex presidente di Abbanoa, Pietro Cadau; nel Sulcis sarà Roberto Neroni, ex direttore generale dell’assessorato regionale dei Trasporti, a gestire l’ente; Olbia Tempio sarà guidata da Francesco Pirari, ex funzionario nei Comuni di Nuoro e Sassari; in fine l’Ogliastra è affidata ad Antonello Ghiani, assessore Regionale ai Lavori Pubblici.
Le nomine sono frutto della legge varata venerdì scorso dal Consiglio Regionale per dare seguito all’esito referendario che ha decretato la soppressione delle 4 province di Ogliastra, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, istituite nel 2001 con legge regionale.
Onida, che guiderà il Medio Campidano, laureato in giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, è stato vicesegretario dell’Amministrazione provinciale di Oristano. Esponente della Democrazia Cristiana, è stato consigliere regionale dal 1984, riconfermato per quattro legislature fino al 2005, e assessore regionale. Ha aderito prima al Partito Popolare Italiano, poi è passato nel Partito del Popolo Sardo vicino all’ex CDU, nel centrodestra. Attualmente è confluito nel Popolo della Libertà.
“Con la soppressione delle province – commenta il presidente Ugo Cappellacci – i territori potranno riappropriarsi di un ruolo di autentica rappresentanza che la politica aveva attribuito ad entità create per esigenze proprie e non per quelle della comunità. Sono fiero di aver rispettato la volontà popolare, certificata dal voto dei sardi, e di aver respinto i rigurgiti di conservatorismo che rischiavano di rimettere in discussione un risultato acquisito“.
“Siamo indignati. – dichiara il Presidente dell’Unione Province d’Italia, Antonio Saitta – Il Presidente Cappellacci con la legge approvata venerdì dal Consiglio regionale si permette di cancellare organismi democratici eletti dal popolo. Come se in Sardegna la Costituzione, ma direi anche i più immediati valori della democrazia che dovrebbero essere considerati baluardo da chi governa una istituzione della Repubblica, non esistessero. E’ un segnale inquietante, di arroganza e strapotere, contro cui chiediamo al Governo di agire subito”. (A. S.)
Qualcuno ricordi al “presidente” Saitta che è stato proprio il popolo a decretare la cancellazione delle province con un referendum, rimasto fino a oggi lettera morta. Fatte le valigie e a casa, un volta per tutte.
In Italia più che in altri stati si allarga il popolo dei senza vergogna..si indignano tutti i governanti solo quando la volontà dei cittadini non coincide con la loro. l’espressione della volontà popolare ha comandato, non indicato, di sopprimere queste inutili nuove province, foriere solo di tanti proclami o di programmi visionari, infruttuosi e mangia soldi (vedasi ippodromo di Villacidro). Chi, il giorno dopo del referendum, rappresentava un’istituzione non più riconosciuta, avrebbe compiuto un’atto dignitoso dimettendosi, invece probabilmente continueremo a veder spesi i nostri soldi con ricorsi che impegneranno l’autorità giudiziaria inutilmente in nome di chi non si sa!
Anzi si sa!!
Non bastava l’ipocrisia del ex presidente Tocco, anche Saitta si permette di mettere in discussione il risultato voluto proprio da quella comunità cui lui fa cenno. Quando si votava per abolire le Province il buon Tocco ed i suoi amici di merenda non hanno mosso un dito per contrastare i referendari. Forse speravano che non si raggiungesse il quorum. Oggi piangono perché il popolo ha deciso di mandarli a casa.
Mi piacerebbe conoscere l’elenco degli interventi sulle strade, sulle scuole, sui trasporti etc., conoscere la produttività dei consiglieri che si riunivano il lunedì, il venerdì per poter raggiungere il massimo dello “stipendio” con i gettoni di presenza. Finalmente vanno a casa coloro che hanno scambiato il “fare politica” con lo scaldare la sedia.
Che piacere pensare la Lobina, Mascia, Piano, Sanna, Deias, Castangia e tutti i quaraquaquà dell’ex Provincia tornare a casa. Adesso sarebbe opportuno tagliare drasticamente il numero dei parlamentari. Eliminare i vitalizzi. Determinare finalmente l’indennità parlamentare a non più di 5000 € sarebbe un segnale per riavvicinare la gente alla politica e dare l’opportunità ad occuparsi di politica chi veramente la intende come servizio al cittadino. Forse è un sogno. Spero che l’abolizione delle Province sia l’inizio di un sogno che diventa realtà. Il presidente Saitta conosce e sa bene quanto siano state inutili le nuove Province sarde. Invito Saitta ad essere onesto intellettualmente e faccia a meno di giudicare ciò che il popolo sardo a deciso con i referendum.
Saitta ma non farci ridere, faresti bene a zittire e metterti in castigo dietro la lavagna, e inginocchiarti sui ceci nelle ginocchie e chiedere scusa agli elettori che avuto il coraggio di farvi andare a casa.Danza, il ginecologo di Pabillonis di cui non ricordo le generalità, il professor Pantaleo Talloru alias ( voltagabana, servo del PD del paesano F. Tocco ), i Villacidresi faranno festa e vi inviteranno un goccio del nostro famoso liquere GIALLO solo se cortesemente ci lasciate il posto pulito. SE no ci pensiamo noi a disinfettarlo.
Il presidente Tocco saluta i dipendenti!!!!
Gli avrebbe dovuti salutare il giorno dopo l’esito del referendum.
Finalmente, forse vedremo Tocco lavorare, se mai l’ha fatto.
Probabilmente, considerato che è un presidente uscente, il partito gli troverà un posto da usciere negli uffici della ex provincia, almeno finchè non sarà liquidata completamente.
Intimorito dalle parole di Saitta….. il Governo ha agito subito!! 🙂
Sperem
Tanto intimorito che eliminerà le “Province” con un D.L.