Inquinamento all’ex Scaini, intervengono i Carabinieri

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Le voci sulla presenza di zone altamente inquinate nell’agglomerato industriale di Villacidro si susseguono da ormai troppi anni e i controlli delle forze dell’ordine hanno messo in evidenza una situazione non più tollerabile. 

L’intervento del Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, Nucleo Operativo Ecologico di Cagliari mette in evidenza un problema annoso della zona industriale di Villacidro, già martoriata da un economia in forte declino. In una nota inviata dai militari al Comune di Villacidro si legge che “nei locali della società New Millenium Medical Italia srl – NMM ( ex Nuova Scaini), in corrispondenza della sala acidi si possono osservare segni e/o tracce di corrosione della struttura in cemento legati alla perdita della soluzione acida nei silos ivi presenti”.

Sempre nella nota inviata al primo cittadino si legge “non risulta … effettuata la rimozione, con l’avvio a smaltimento/recupero, dei rifiuti oggetto del decreto direttoriale” “ n. 4411/Qdv/DI/B datato 11.03.2008 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, concernente il provvedimento finale di adozione delle determinazioni conclusive della Conferenza dei Servizi decisoria relativa al sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese”.

Il N.O.E. visti i rilievi effettuati e “il lungo tempo trascorso nonché l’evidente disinteressamento della parte ad eseguire le indicate operazioni di rimozione rifiuti” ha richiesto al Ministero dell’Ambiente di adottare le procedure di bonifica del sito e al il Sindaco di Villacidro, di predisporre apposita ordinanza riconducibile alla rimozione e avvio allo smaltimento / recupero dei rifiuti con conseguente ripristino dello stato dei luoghi.

Il provvedimento a firma del Sindaco Teresa Pani è stato immediatamente notificato all’amministratore unico il Signor Marc Luis Jarl Dejean, nato a Cauderan (FRANCIA) il 10.05.1942 e domiciliato in Parigi, Rue Gulleminot n. 5 (FRANCIA).

Siamo sicuri che quello della ex Scaini sia un caso isolato nella zona industriale di Villacidro?

 

10 COMMENTI

  1. La zona industriale di Villacidro , come in tutti i siti interessati da aziende passate e attuali, riservano sempre delle brutte sorprese.E’ sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori che si manifestano le conseguenze,con malattie a volte incurabili che ti portano all’aldilà, e per quello che molti lavoratori delle fabbriche ormai chiuse da anni, al momento di godersi la pensione se ne vanno all’altro mondo.
    E’ risaputo, queste sono le voci, che dove ora sorge una grossa struttura commerciale e dintorni, sono stati a suo tempo sotterrati ingenti quantità di prodotti e residui, altamente tossici. Le maestranze ormai in pensione, parlano di queste residui ormai sotto terra,ma come ben sapiamo inquinano il sottosulo e le falde acquifere. Non c’è da stuppirsi, della ex Scaini, ex Snia, ex Tessili Sarde, della Villavell ect. ect. Le amministrazioni comunali non si sono mai soffermate, ed far bonificare le zone sopracitate, prima di fare dei cambi di destinazione d’uso da Industriale a Commerciale ed Alimentare.???????????? Questo è molto GRAVE

  2. Qualche tempo fa cercai di avviare un’inchiesta giornalistica sull’aumento dei casi di tumore a Villacidro dopo la cessata attività delle fabbriche dismesse. Trovai parecchie resistenze tra l’ambiente dei medici e alla ASL locale…

  3. Ho lavorato dentro la scaini con impresa esterna negli anni 83 84 85 e posso dirvi che il lavoro che ci facevano fare il fine settimana quando gli operai erano a casa non era tanto pulito.. avevo rinunciato al posto proprio per non stare più a contato con certe sostanze.. le protezioni?? non ti dicevano mica che l’ossido di piombo e il pastello era dannoso per la salute.. anzi.. potevi portarlo tranquillamente anche a casa negli abiti.. e buttarlo pure come concime nei terreni intorno.. miei colleghi allora son finiti in ospedale con livelli altissimi di piombemia..

  4. Nel 2008, Filippo Tuveri denunciò alle autorità competenti ( provincia/arpas/procura) la situazione della Scaini, la fabbrica in cui aveva lavorato per 21 anni e che ha scritto il suo destino, segnato
    dalla grande scoperta del secolo, l’amianto.

  5. Propongo al sito di farsi promotore di una inchiesta investigativa di stampo giornalistico sui rifiuti tossici sotterrati nell’area dell’ex Snia, Scaini, Villavel, ecc.ecc. Ne vedremmo delle belle (anzi, delle brutte)!!! Salterebbero fuori anche le connivenze dei politici e delle autorità (sic!) sanitarie preposte alla salute…

    • maestro , ma la asl non si occupa della salute dei cittadini ? oggi si sente dire che il dottore si occupa prima di che gruppo sanguigno sei ( destro sinistro di centro ) poi ti chiede se sei devoto e ci credi nella politica e poi ti fa la ricetta contro le altre influenze politiche , insomma la asl si occupa principalmente di politica sociale non di salute sociale , o detto bene o male ……

  6. disoccupato, mai commento fu più appropriato! Mi rivolsi tempo fa al dirigente della ASL, enza fare nomi dott.Chia, informandolo del proposito di avviare un’inchiesta sui casi di tumore nel villacidrese e chiedendo lumi sul collegamento con i rifiuti delle ex fabbriche. Ottenni una risposta che mi fece capire che la cosa non interessava…a buon intenditor la faccenda parve sospetta e così ho continuato caparbiamente e in silenzio le mie indagini. Sarebbe interessante sentire il parere de “su dindu”…

    • E’ una questione molto spinosa,che anche a distanza di anni certi schelitri negli armadi si possono riasumare. Sono convinto che con i terreni venduti dall’ex SNIA e compagnie varie, i nuovi acquirenti si sono acquistati anche i “VELENO” sopra e sotto i siti in esame. Naturalmente i prezzi di acquisto era appetibili per i nuovi e attuali imprenditari,m certo li vendevano anche i terreni inquinati, ma chi doveva smaltire? Ripeto quello che ho esposto ieri, chi doveva controllare? USL, Comune o enti Regionali. Sicuramente prima di aprire capannoni di merci alimentari, o fare Cittamercato, il problema qualcuno se lo doveva porre? Questo è il problema di fondo, sicuramente qualche funzionario ha chiuso non solo un occhi, ma anche l’altro, ma addiritura si otturato anche il nasoo. questo da altre parti la chiamano convivenza. Ma mi chiedo i SINDACATI, quelli che dovevano tutelare gli OPERAI dove erano e dove sono? Naturalmente anche loro dormivano e se non dormivano erano a prendersi i caffè in via San Gavino. Loro hanno grosse e tante responsabilità, cosa ne pensate?????

  7. Un ex dipendente SCAINI mi disse che dopo l’incendio, mentre dismettevano i silos pieni di sostanze tossiche questi vennero forati”accidentalmente” e per caduta parte di quei veleni inquinò le falde acquifere di San Gavino, ecco perchè la fonte diacqua potabile della zona PIP è stata chiusa.Purtroppo a questi problemi,come dite voi, tutte le autorità che dovevano vigilare hanno chiuso occhi, orecchi e naso ma dal passato non si è imparato comunque nulla, infatti a febbraio ha riaperto la fonderia a San Gavino, voi vi fidate quando dicono che è tutto sicuro? io sinceramente NO! ognuno di noi conosce qualcuno, parente o amico che è stato colpito da forme cancerogene(anche rare), leucemie, SLA, Alzheimer ecc. ma sottostiamo comunque al ricatto psicologico della vita per un lavoro..io son dell’idea che dobbiamo scardinare questo meccanismo: secondo voi quando non c’erano le fabbriche come si è andati avanti per millenni? dobbiamo riprendere in mano il nostro territorio e salvaguardarlo, abbiamo solo 1 vita e solo una Terra a nostra disposizione e dei nostri figli cerchiamo di non buttare via questa opportunità!!

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