Il referendum del 6 maggio 2012 decretò, tra gli altri, l’abrogazione della legge che costituì le 4 cosiddette “nuove province”.
Ad oltre un anno da quel risultato, dove il 34% dei sardi (grazie al quorum fissato al 33%) scelse di eliminare le province del Medio Campidano, di Ogliastra, di Carbonia-Iglesias e di Olbia-Tempio, la Regione, il 28 giugno, ha approvato una legge con la quale si tenta di porre rimedio al caos istituzionale creato dall’abolizione del nuove province. E’ terminata ieri, infatti, la proroga che consentiva agli enti provinciali di proseguire il mandato legislativo prima di essere definitivamente eliminati.
Ma il nocciolo più duro della questione è ora l’insediamento dei commissari, scelti dalla Giunta Regionale, che traghetteranno le province verso il riordino istituzionale.
Ma proprio la nomina dei commissari, che sembra avere ill sapore di una manovra politica, proprio non va giù. Per i promotori del referendum la soppressione dell’ente sarebbe dovuta avvenire all’indomani del referendum con le dimissioni dei Consiglieri e della Giunta. Anche chi oggi si trova a governare nelle soppresse province questa manovra non piace perché si elimina un organo eletto democraticamente dai cittadini a discapito di un commissario nominato dall’alto.
“Vorrei far notare che non si stanno commissariando le ASL, le Agenzie Agricole o i Consorzi industriali – commenta Il presidente del medio Campidano, Fulvio Tocco – si sta commissariando un Ente Costituzionale innervato in tutto il tessuto delle leggi vigenti che riguardano la quotidianità dei cittadini e delle istituzioni. Il tema è stato portato in aula senza che si sia prodotta la Carta delle autonomie locali che stabilisca “chi fa cosa” nella pubblica amministrazione per governare il sistema Sardegna, senza chiarire – conclude Tocco – come saranno distribuiti i servizi ora in capo alle province e dove saranno impiegate le risorse umane.”
“L’abrogazione delle province rispetta la volontà popolare, espressa in maniera netta ed inequivocabile con il voto referendario. – ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci al termine del voto sulla legge – L’abrogazione delle province apre la strada ad un nuovo protagonismo di quei Comuni che sono da sempre il primo punto di riferimento del cittadino“.(A. S.)
Villacidro.info
anche questa e una forma di diminuzione degli stipendi in un certo senso dei politici che governano la povera italia , chi ci rimette e sempre sottomesso.
Comunque chi non sa usare i soldi pubblici e reca solo danni e giusto che anche con il voto vengaa fermato e anche cazziato come dovremmo fare con qualcuno nella regione sardegna … liberamente discutendo naturalmente …
Finalmente la volontà del popolo sovrano, anche se con notevole ritardo, si stà concretizzando;via le provincie sperpero di denaro pubblico e poltrone “per i TROMBATI” e scranno di potere delgi ex pidiessini e suoi alleati e per quelli della minoranza IDEM ( Pdl, Psd’Az, fed. Medio Campidano ect.).La sede di via PARROCCHIA finalmente ritornerà al comune, dove speriamo troveranno sede gli uffici dei servizi sociale e quelle dei vigili… e quant’altro,o anche la biblioteca Comunale da “secoli” in affitto in via Nazionale(risparmieremmo finalmente i soldi d’affitto caro SINDACO) la quale farebbe meglio invece di difendere a spada tratta con articoli fuori luogo sul giornale, a governare meglio la nostra cittadina.Evviva il popolo sovrano… ora caro FULVIETTO, non ti resta che dedicarti al maiale sardo, al melone asciutto e al cane da tartuffo ect:anzi se ti vuoi ancora occuparti di politica ti potresti priporre alle primarie del tuo partito e gareggiare per le prossime Regionale, così potrai proporre i temi a te tanto cari a livello di sede Regionale, ma mi sà che troverari amici di partito, che non ti lasceranno tanto spazio, PROVAVI ancora FULVIO.
L’ipocrisia del ex presidente Tocco, non ha limiti. Quando si votava per abolire le Province il buon Tocco ed i suoi amici di merenda non hanno mosso un dito per contrastare i referendari. Speravano che non si raggiungesse il quorum. Oggi piangono perché il popolo ha deciso di mandarli a casa.
Mi piacerebbe conoscere l’elenco degli interventi sulle strade, sulle scuole, sui trasporti etc., conoscere la produttività dei consiglieri che si riunivano il lunedì, il venerdì per poter raggiungere il massimo dello “stipendio” con i gettoni di presenza. Finalmente vanno a casa coloro che hanno scambiato il “fare politica” con lo scaldare la sedia.
Che piacere pensare la Lobina, Mascia, Piano, Sanna, Deias e tutti i quaraquaquà dell’ex Provincia tornare a casa. Adesso sarebbe opportuno tagliare drasticamente il numero dei parlamentari. Eliminare i vitalizzi. Determinare finalmente l’indennità parlamentare a non più di 5000 € sarebbe un segnale per riavvicinare la gente alla politica e dare l’opportunità ad occuparsi di politica chi veramente la intende come servizio al cittadino. Forse è un sogno. Spero che l’abolizione delle Province sia l’inizio di un sogno che diventa realtà.
Il nostro Sindaco invece di voler decantare ora, le tante virtù della “ormai defunta” PROVINCIA, si doveva preoccupare prima a presentare i documenti necessari in modo da non far accorpare le scuole medie e le scuole elementari, in un’unica Dirigenza con grosse perdite di personale.Complimenti per la sua disantenzione,ora ci troveremmo con tanti posti di lavoro in meno con un’unica direzione DIDATICA, che bel ca..no ci troveremo caro Sindaco.Ma a mè sembra che qualcosa di pilotato è stato architettato…. ma questo si vedrà più avanti.Buona notte a tutti belli e brutti.
Specifico meglio .. che doveva appunto, presentare alla Provincia i documenti per poter lasciare le due direzioni didattiche separate e non accorpate.