Crisi: Tocco, un cantiere in ogni comune per rilanciare la Sardegna

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Una delle ricette per combattere la drammatica crisi che ha investito la Sardegna è quella del rilancio dell’edilizia, pubblica e privata, ”con un cantiere per Comune”.

Lo dice all’Adnkronos Fulvio Tocco (Pd), presidente della provincia del Medio campidano, una delle aree maggiormente colpite dalla crisi, secondo cui “sono necessari due colpi d’ala per favorire la ripartenza dell’economia reale” e il governo nazionale e quello regionale” possono creare le condizioni perché le imprese artigiane e quelle agricole siano interessate a dare un aiuto finalizzato a produrre ricchezza, lavoro e occupazione”.
Molte volte la soluzione per alleviare il dolore e lo scoramento per la mancanza di lavoro ”è semplice come l’aria che respiriamo, ma non la si vuole considerare forse proprio perché molto semplice, quindi lontana dai palazzi del potere. Ma i territori – spiega Tocco -, danneggiati dalla crisi non ce la fanno più e gli amministratori degli enti locali sono in prima linea impotenti, con i bilanci bloccati, per fronteggiare la spaventosa condizione socio economica causata soprattutto dalle norme della stabilità e dell’ indifferenza verso la produttività di ogni singolo territorio”.

”Posso capire le dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti per rassicurare gli Stati e i mercati finanziari, ma la situazione dei territori periferici e’ allo stremo”, – Tocco e’ del parere che servono ricette semplici e di ”pronta implementazione per alleggerire l’angoscia della crisi e della disoccupazione. Al presidente Napolitano, al Presidente Monti e nel nostro caso al presidente della regione sarda, Ugo Cappellacci, i sardi potranno dire che bastano due colpi d’ala: uno della presidenza del Consiglio dei ministri ed uno della presidenza della Giunta regionale che uno spiraglio puo’ aprirsi nel corso di pochi mesi. Spiraglio che puo’ generare l’aumento dei consumi producendo benefici plurimi per tutte le imprese locali. La situazione e’ talmente grave che richiede decisioni immediate”.
”Per esempio, la crisi dell’edilizia può essere superata in tempi brevi, basta consentire agli enti locali investimenti pari ai tagli subiti da Roma alleggerendo la morsa del Patto di stabilità”’.
”Alla crisi dell’edilizia privata – continua il presidente della Provincia – bisogna rispondere con l’edilizia pubblica, con un cantiere per comune, allargando le maglie dell’iniquo patto di stabilità. Un Patto va ribadito sino alla noia, anti sviluppo, anti impresa e anti cittadino. In questo momento la strada piu’ semplice e veloce per dare respiro al settore edile e all’economia piu’ generale, sarebbe questa: consentire agli enti locali investimenti pari al taglio eseguito dal governo di Roma”.
Considerata la condizione di crisi della finanza pubblica, ”ragionevolmente non si possono reclamare altre risorse”.
Tocco chiede quindi, di poter utilizzare, anche in parte, quelle disponibili in cassa, al netto delle somme gia’ prelevate d’imperio nei primi sette mesi del 2012 alle Province dalla tesoreria unica.
”E’ da sostenere la ripartenza dell’edilizia pubblica – spiega – per consentire la ripresa dell’economia in tempi rapidi e per non dimenticare quella fascia di professionisti che affiancano le imprese edili, quali: idraulici, elettricisti, impiantisti, imbianchini, falegnami e le tutte le altre specializzazioni che hanno a che fare col settore edile”.

Per quanto riguarda l’intervento della Regione, Tocco sostiene la necessità, con la normativa ‘de minimis primario’ (consentita dalla Ue) ”la coltivazione totale del territorio, per produrre in casa ciò che serve per alimentare il patrimonio zootecnico che per la parte proteica e delle granaglie in generale si approvvigiona soprattutto dai mercati esterni, lasciando la campagna sarda triste e improduttiva. Con un occhio straordinario rivolto alle attivit&` produttive e un’attenzione finalizzata al miglioramento della funzione del patto di stabilita’, che sta ammazzando il lavoro e l’economia locale, il governo nazionale e quello regionale possono creare le condizioni perche’ le imprese artigiane e quelle agricole siano interessate a dare una grande mano d’aiuto all’economia affinché siano mossi i primi passi verso la ripresa delle attività capaci di produrre ricchezza, lavoro e occupazione”.
”Soluzioni – conclude – , queste, dai risultati che possono essere testati nell’arco di una sola annualita’. Ma servono due battiti d’ala che si riverberino speditamente sui territori”.

Emanuele Concas

Villacidro.info – 29 ottobre 2012 – Fonte: AdnKronos

12 COMMENTI

  1. Emanuele Concas scrive: “Lo dice all’Adnkronos Fulvio Tocco (Pd), presidente della provincia del Medio campidano…”. Due errori, uno piccolissimo, uno enorme: Campidano sarebbe dovuto essere stato scritto con la “c” maiuscola. L’errore enorme è aver scritto che il Tocco è presidente della Provincia omonima. Verità vuole che il Tocco riscuota la pensione della morta e perciò andrebbe inquisito. Ma lo vogliamo dire che la Provincia del Medio Campidano NON ESISTE PIU’ per volontà popolare espressa da un referendum? Ma perchè non si fa chiarezza una volta per tutte e si manda questo signore a coltivare meloni all’asciutto o allevare ghiri?

  2. Il grande(?) Tocco sembra non voler capire che la sua Provincia verde è morta e lui è già sepolto da tante critiche dovute alla sua politica fasulla fatta di sperpero di denaro pubblico. Caro Tocco la popolazione ha già detto che devi andare a casa, hai combinato troppi danni. Hai Tocc….ato il fondo, più parli e più danni fai. La devi smettere di propinare ricette salva-Provincia tendenti a salvare solo ed esclusivamente la tua poltrona.V A I A L A V O R A R E E E E E!!!!!!

  3. Che tocco questo Tocco!
    Talmente attoccato alla poltrona,che sebbene la stessa sia in fase di demolizione lui riesce ad usarla come pedana di lancio di miracolose iniziative di “rilancio” che a suo tempo,nei due mandati da presidente del Medio Campidano,non lo hanno nemmeno sfiorato.
    Dove eri Tocco cinque anni fa, quattro anni fa, tre anni fa? Boccheggiavi forse negli aridi campi dei meloni asciutti? O zufolavi dietro i tuoi armenti di elicicli? O più semplicemente,da incallito cow boy del Campidano,cavalcavi mustang pezzati per condurre mandrie equine all’ippodromo di Villacidro e intanto artigiani, muratori, operai, lavoratori agricoli e dell’industria,e,ancor peggio,giovani diplomati o laureati preparavano documenti per cercare altrove il tozzo di pane che il Campidano non produce più?
    Io non dirò che devi essere messo in pensione, NON ne hai il diritto, perchè tu e come te decine di altri personaggi cosidetti “politici”, non hanno mai pagato una lira di “contributi” perchè non hanno mai prodotto un centesimo di ricchezza con il lavoro. Non dico neanche “vai a lavorare!”, perchè farei un torto a chi il lavoro lo cerca affannosamente senza mai trovarlo. E del resto tu e i tuoi compari odiate di cuore il lavoro e fate di tutto per non crearne le condizioni favorevoli.
    Una cosa però te la riconosco, ne hai pieno diritto: la liquidazione di fine carriera. Una liquidazione definitiva!
    E invece temo che tu e i tuoi compari riuscirete ancora a prendere per il culo sia i Campidanesi che tutti gli altri Sardi.
    Liquidato definitivamente

    • sei sai leggere questi commenti della gente fai due cose tocco prenditi dei psicoofarmaci , curati , che ne hai bisogno e poi non farti piu sentire se no rischi di essere preso per lo scemo del medio campidano ….. fai le valigie……ciao tocco ciaoooo “un amico disoccupato”

  4. Tocco non ha ancora capito che non è nessuno e, peggio,non si accorge di essere ridicolo proponendo l’acqua calda per risolvere la crisi. Crede di essere un interlocutore di Monti e Cappellacci, mo non lo p…nessuno, figuriamoci il suggerimento dei “due colpi d’ala” per rilanciare l’edilizia! Penoso. Il fatto è che delle sue competenze se ne infischiano tutti: dove è passato lui non è cresciuta più erba, peggio di Attila! E la Provincia, da verde che doveva farla diventare, si arifita come non mai. Da come parla di Patto di stabilità dimostra di non capire nulla di come funziona l’Eurozona e, men che meno del trattato di Maastricht. E’ solo capace a cavalcare la demogogia, chiedere ad altri di mettere i soldi, come ora per l’edilizia. Purtroppo si rifarà vivo alle corse dei cavalli, in quell’ipodromo villacidrese che ingoia soldi pubblici quantunque destinato alla chiusura. Ce da sperare che il vento siciliano raggiunga presto le sponde dell’isola.

  5. Dice Tocco”..un cantiere per ogni Comune”.
    Dicono i Consiglieri Provinciali “…ancora viaggi per i Consiglieri Provinciali”
    Viaggi a Mosca per i consiglieri della sinistra estrema.
    Viaggi al Salone nautico di Genova per i dipendenti.
    Questi sono i “cantieri” preferiti dai Consiglieri Provinciali.
    Ed hanno il coraggio di minacciare di lasciare le scuole senza riscaldamento. Per favore, se questi sono coloro che fanno gli interessi dei cittadini, mandiamoli subito a casa!!!!!!

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