Dal 18 al 23 settembre la ventisettesima edizione del Premio Dessì

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Edoardo Albinati, Sandro Bonvissuto e Salvatore Silvano Nigro i finalisti per la narrativa; Fabrizio Bajec, Alessandro Ceni e Gilberto Isella per la poesia. A Mogol il Premio speciale della Giuria.

Taglia il traguardo della sua ventisettesima edizione il Premio “Giuseppe Dessì”: dal 18 al 23 settembre ritorna l’annuale appuntamento di fine estate con il concorso letterario intitolato al grande scrittore sardo. Cornice della manifestazione, come sempre, è Villacidro, il centro del Medio Campidano dove l’autore del romanzo “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) trascorse l’adolescenza e dove oggi ha sede la Fondazione a suo nome, attiva nello studio e nella divulgazione dell’opera di Dessì, oltre che nell’organizzazione del Premio.

La formula della sei giorni culturale è quella consueta: incontri letterari, spettacoli e mostre compongono un ricco cartellone di eventi e iniziative in compagnia di ospiti come Milena Vukotic, Lella Costa, Simone Cristicchi, Luca Telese, Massimiliano Verga, Fabio Genovesi, fra gli altri, che culminerà, domenica 23, con la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori.
I sei finalisti, tre per ciascuna delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il premio Dessì, sono stati selezionati tra le 428 opere pervenute (275 per la narrativa, 153 per la poesia) dai principali editori italiani: Mondadori, Einaudi, Sellerio, Rizzoli, Feltrinelli, Nottetempo, Minimum Fax, Marcos y Marcos, Garzanti, Sellerio, solo per citarne alcuni.

Presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Massimo Onofri, Stefano Salis, Giancarlo Pontiggia, Duilio Caocci, Evanghelia Stead, Giuseppe Langella oltre che dal presidente della Fondazione Dessì, Giuseppe Marras, la giuria ha individuato come finalisti della sezione Narrativa Edoardo Albinati con “Vita e morte di un ingegnere” (edito da Mondadori), Sandro Bonvissuto con “Dentro” (Einaudi) e Salvatore Silvano Nigro con “Il Principe fulvo” (Sellerio). Fabrizio Bajec con “Entrare nel vuoto” (Con-Fine Editore), Alessandro Ceni con “Parlare chiuso: tutte le poesie” (Puntoacapo Editrice) e Gilberto Isella con “Mappe in controluce” (Book Editore) sono invece i finalisti della sezione Poesia.

Oltre alle due categorie strettamente letterarie, c’è il “Premio speciale della Giuria“, che viene assegnato ogni anno a una figura di spicco della scena pubblica e culturale nazionale. Dopo essere andato, nelle passate edizioni, a personalità del calibro di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilacqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela e Ascanio Celestini, stavolta la Giuria ha scelto Mogol, al secolo Giulio Rapetti Mogol, il “paroliere” più famoso della musica italiana, autore di tante canzoni indimenticabili, come quelle nate dal suo storico sodalizio artistico con Lucio Battisti.

Villacidro.info – 12 settembre 2012

22 COMMENTI

    • Non ci sarebbe nulla di strano, dal momento che la Provincia deve finanziare le attività culturali. Sicuramente la richiesta di fondi è stata fatta nel 2011 (per fondi da spendere nel 2012) quindi sicuramente c’è la Provincia tra i finanziatori.
      Provincia che, oltretutto, esiste ancora nonostante il referendum qualunquista votato tempo fa da 1/3 degli aventi diritto…

      • Qualunquista è stata la classe politica che ha preferito non parlarne nella speranza che, come in altre occasioni, la gente non andasse a votare. Ma forse non aveva nemmeno tante carte che ne giustificassero la presenza e l’utilità.
        Si rispetti la volontà degli elettori e comunque sia il governo centrale ha già decretato la scomparsa delle provincie sotto i 350.000 abitanti, la provincia ne ha circa un 1/3.

      • J.G dice: “Provincia che, oltretutto, esiste ancora nonostante il referendum qualunquista votato tempo fa da 1/3 degli aventi diritto…” …. referendum qualunquista …. Mah ! Direi piuttosto votato dalla maggioranza di quelli che sono andati a votare come da termini di legge. Vogliamo parlare allora di come erano state istituite queste nuove provincie ? O ti sei scordato ? Mi compiacio(ironico) però nel notare il tuo alto spirito democratico.

  1. Scusa moderatore! Il nick lo cambio in base all’articolo da commentare. E poi sono sicuro che Giovanni non se la prenderebbe mica per cosi poco!!! Va bene che io lo vedo più come un santo che come un uomo ma il suo nome si può ancora pronunciare invano!

  2. Io penso che nessuno dovrebbe più accettare sponsorizzazioni della defunta Provincia del Medio Campidano. Questo vorrebbe dire lanciare un segnale forte alla politica. Ma se le varie manifestazioni civili e religiose accettano la sponsorizzazione di questo ente defunto vuol dire che sono “collusi”, cioè complici. E il sistema si perpetua. Si vede che siamo in Italia!

    • e come se non bastassero due mandati alla provincia potrebbe riuscire anche nella scalata ai palazzi della regione: pensate che possa rassegnarsi a ritornare al lavoro? Dopo una vita in politica è difficile abbassarsi a tanto ed evidentemente è così gasato che è il primo a convincersi di avere fatto grandi cose. Ma di quali riconoscimenti parla?

    • e come se non bastassero due mandati alla provincia potrebbe riuscire anche nella scalata ai palazzi della regione: pensate che possa rassegnarsi a ritornare al lavoro? Dopo una vita in politica è difficile abbassarsi a tanto ed evidentemente è così gasato che è il primo a convincersi di avere fatto grandi cose

  3. scusate!!!! ma tranne il primo commento, sig COMMENTATORI abitudinari, non vi trovate fuori argomento????? volevo vedere cosa d’importante avete da dire sulla 27esima edizione del prenio letterario GIUSEPPE DESSI. mi trovo a leggere tutt’altro, SALVATEVI state rovinando questo importante mezzo d’informazione VILLACIDRESE.ciao NARCELLO

  4. Evidentemente non si può commentare prima un avvenimento che ancora non c’è stato, se non per dire che siamo contenti e ci onora il fatto che sia arrivata alla ventesima edizione, che evidentemente per molti anni ha fatto a meno della neonata provincia che non ha contribuito a farla nascere ed ora è una semplice aggregata

  5. Come la maggior parte dei premi letterari, purtroppo anche il “Dessì” è più o meno una regalia di denaro pubblico (nostro), piccola piccola tra l’altro, a scrittori, poeti e personaggi vari – come il paroliere citato, compositore di insulse canzonette, vergognosamente già ben pagate dal cosidetto mercato,- che con la cultura non hanno niente da spartire e che domani, non tra 50 anni, ma proprio domani, saranno inesorabilmente e giustamente dimenticati. Questo è il destino di molti dei “vincitori” di tantissimi premi letterari, ricordati appena nelle statistiche di questi stessi premi letterari.
    Spiace doverlo riconoscere, ma anche il Premio Dessì è gestito dalla politica e non dalla cultura. E questa è la causa prima del suo misero fallimento. Infatti, non uno degli scrittori e poeti premiati nelle 26 passate edizioni è conosciuto dai lettori, e tanto meno dai lettori villacidresi. Non uno degli autori premiati, o anche solo dei selezionati, ha apportato un benchè minimo contributo alla crescita culturale dei villacidresi. E non uno di quegli autori ha accresciuto la conoscenza dei luoghi di Giuseppe Dessì o anche solo delle sue opere letterarie. E’ questo il metro del fallimento del “Premio Letterario G. Dessì”.
    Quanto ai “contributi” della cosidetta provincia del Medio Campidano, del suo ineffabile presidente Tocco, della sua giunta e del suo “consiglio provinciale” da qualunque colore politico composto, i “contributi” al Premio Dessì rappresentano uno spreco risibile, solo qualche migliaio di euro, in confronto a sprechi ben più robusti quali, solo per esempio, il “più moderno e grande Ippodromo della Sardegna”, capolavoro dell’ineffabile Tocco e del suo ineguagliabile socio-sanguisuga del Medio Campidano.

  6. I contributi per la cultura non sono mai sprecati.
    E’ ovvio che nessuno dei commentatori dell’articolo ha mai partecipato o semplicemente intravisto nulla del premio letterario… ah si probabilmente eravate tutti al bar a bere birra.

    saluti

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