Prostituzione, sfruttamento lavoratori e presunto riciclaggio di denaro

26

In questi ultimi anni abbiamo sentito troppe storie raccapriccianti di uomini che hanno fatto fortuna sfruttando centinaia di persone. Padri di famiglia piegati dalla necessità di un misero lavoro per poter campare la propria famiglia. Aziende ridotte al lastrico per poi poterle acquistare ad una misera cifra: sempre la stessa storia, ti amazzo e poi ti compro.

In questo articolo non faremo nomi, ma ci limiteremo a riportare dei singoli episodi riguardanti lo sfruttamento delle persone, un presunto riciclaggio dei soldi e degli squallidi tradimenti.

Un ragazzo, dopo aver presentato un curriculum, venne contattato e gli offrirono un contratto di un anno. La chiamata arrivò grazie ad una “buona parola” da parte di un sedicente signore. Il ragazzo dopo soli 15 giorni si procurò sfortunatamente una brutta storta alla caviglia e fu costretto a rimanere a casa con un ingessatura e a camminare con le stampelle. Il ragazzo era nel famigerato periodo di prova e si mise in malattia. L’azienda venne messa al corrente dell’accaduto e dopo neanche due ore il sedicente signore chiamò: “Ti devi licenziare, che cavolo ti metti in malattia. Guarda che mi fai passare casini, licenziati subito”. Le pressioni si fecero talmente pesanti che il ragazzo fu convinto a rientrare a lavoro con le stampelle interrompendo la malattia. Ma anche qui non passarono nemmeno due ore che il ragazzo, tratto in inganno, ricevette il ben servito con una lettera dall’oggetto: “Licenziamento in periodo di prova”.

Un sistema ben rodato, fatto di menzogne e sfruttamento dei lavoratori.

Un ragazzo afferma: “Lavoro da oltre 7 anni e ho cambiato 9 aziende”.
Non ci volle molto, attraverso l’acquisizione di svariati atti amministrativi, a capire che questo ragazzo, ma come lui anche tanti altri, lavoravano per la stessa azienda.
Il sistema, ben collaudato, prevedeva l’apertura di una società e l’assunzione di personale. La società dopo qualche anno veniva messa in liquidazione, il personale messo in mobilità, e riassunto in una nuova società ma con gli sgravi fiscali che lo stato concede per questi lavoratori. Insomma, aziende e proprietari diversi, almeno sulla carta, ma si lavorava sempre per la stessa azienda.

Ore su ore di lavoro, ma della loro presenza in busta paga nemmeno l’ombra.
L’anno in cui l’euro entrò a far parte della nostra quotidianità, risveglio le preoccupazioni di chi era in possesso di svariate lire, parliamo di milioni e milioni in contanti. Non si conosce la loro provenienza, ma il fatto che queste banconote fossero nascoste all’interno di buste nere dell’immondezza, qualche dubbio sulla loro reale provenienza e d’obbligo.

“I soldi avevano l’odore di caverna”.
Alcune persone si vergognarono di fronte a direttori di banca accondiscendenti e versarono questo denaro “ammuffito” sui loro conti correnti. Si racconta che la provenienza di questo denaro fosse frutto di operazioni fraudolente e che l’ingresso della moneta unica europea avesse in qualche modo risvegliato le preoccupazioni dei lor signori ricicloni. Persone raccontano di aver dissotterrato dai meandri di moderne strutture questo tesoro nascosto.

Ragazze pagate fino a 300 euro per una prestazione sessuale.
Ogni imprenditore, si sa, porta all’interno della propria società la sua famiglia, ma non sempre gli “acquisiti” sono riconoscenti nei confronti di colui che gli ha donato la fortuna.
Il denaro e il potere, si sa, non appagano dal punto di vista sessuale e c’è chi, in tanti anni, ha commesso adulterio. Ogni occasione era buona per una scappatella. Dietro appuntamenti di lavoro si celavano incontri sessuali con ragazze dell’est, le quali venivano pagate fino a 300 euro per una prestazione sessuale. La notte lavoravano all’interno dei night e di giorno, ma solo per laute ricompense, soddisfavano le voglie di generi “incompresi”.

Queste “operazioni” si sono ripetute per tantissimi anni nei svariati viaggi per soli uomini.
Ma colui che che gli ha concesso fortuna e potere sarà d’accordo per questa loro condotta disdicevole?

Lo squallore non ha confini e il dio denaro pare sia capace di corrompere anche i più onesti.

Villacidro.info – 19 giugno 2012

26 COMMENTI

  1. Denunciamo senza esitazione queste situazioni di mafia. La libertà non è uno spazio libero. Libertà è PARTECIPAZIONE. Chi ha notizie di questo tipo si metta in contatto con me. Ricordate: ne uccide più la penna della spada. Parola d’Olindo Ferrari.

  2. Scusatemi forse chi conosce i protagonisti della vicenda avranno capito tutti i risvolti di quanto scritto nell’articolo… ma a causa delle diverse omissioni (dovute per carità) io sinceramente non ho Capito Nulla della situazione e di cosa si parla! Pio quello del licenziamento e assunzione in società che cambia “solo” il nome è un vecchio trucco degli imprenditori….

  3. Articolo molto interessante a seconda di come lo si legge.

    Qui si parla di un azienda grossa a conduzione familiare senza specificare la sua ubicazione. Se questo blog ha un bacino d’utenza molto ristretto, dato anche il suo nome, non andiamo molto lontano. Mi fa sorride Marcialis quando afferma: “Dovete denunciare queste situazioni”. Certo hai ragione, ma è troppo facile farsi belli con il culo degli altri. Qui non stiamo parlando di due beghe di paese, ma di un vaso di pandora, il quale potrebbe essere scoperchiato, e i risvolti non sarebbero certo dei migliori.

    Possiamo anche fare finta di nulla, ma queste vicende le conosciamo tutti, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciarle.

    Per i CC qui si configurano dei reati quali: favoreggiamento della prostituzione, riciclaggio di denaro, appropriazione indebita, minacce e violenza privata, frode ai danni dello stato…

    Secondo me si potrebbe intravedere uno scandalo all’orizzonte…

    • e siccome io personalmente credevo solo alle favole questa strana e reale storia fa piu schifo della feccia , villacidro sta incominciando ad emanare strani odori …. era impossibile che non succedesse nniieennttee….

  4. Posso dire che questo articolo non mi piace? Ecco, non mi piace.
    Non mi piace il modo omertoso in cui e’ scritto: “si dice che un tale ha fatto tal cosa a un altro tale”. Non si capisce dove siano accaduti questi fatti, e poiche’ non conosciamo l’attendibilita’ dei testimoni non possiamo nemmeno assumere che sia vero. E soprattutto si legge tra le righe dei commenti che si insinua un certo sospetto, cosa molto semplice da prevedersi quando si associano le parole “villacidro” + “imprenditore”.

    Se ci sono fatti concreti, si denuncino le cose alle autorita’ di competenza; l’omerta’ non farebbe altro che il gioco di questi supposti aguzzini. Se i fatti concreti non ci sono si taccia, non e’ bello alimentare il gioco dei sospetti in un paese che di certo non ha bisogno di essere istigato in tal senso.

    • Caro Spendulo, non piace a te e mi sa che non piace a nessuno perché non ci sono nomi e cognomi.
      Se ci sono fatti concreti, si denuncino alle autorità competenti etc etc, parole da me usate spesso per altri argomenti ma ci siamo dimenticati la triste realtà di Villacidro e di molti abitanti della Sardegna.
      Siamo dei miserabili!
      Pronti a leccare il sedere al politico di turno per farci assumere in un posto dove lavoriamo dieci ore e ne abbiamo quattro pagate senza nemmeno il festivo, e stiamo zitti.
      Pronti a piegare la testa ai soprusi di chi ci licenzia dopo tanti anni di lavoro e ci ri-assume tramite cooperativa con paga base in modo che se provo a protestare mi sbatte fuori a calci nelle palle, e stiamo zitti.
      Va da se che :
      1- Alcuni imprenditori sono senza scrupoli e raggirano ed infrangono le leggi a loro modo e piacere;
      2- La popolazione omertosa ha la cultura de “su meri” e china la testa di fronte agli abusi di questi imprenditori perché è ignorante e non capisce che il “favore” è in realtà un suo diritto!;
      3- La classe politica al posto di avere regole chiare per tutti, si allea con i grandi imprenditori e gli permettono di fare e strafare perché sono un bacino di voti mentre al resto della popolazione promette e non mantiene e per agevolare pochi fa fallire i molti;
      4- Gli organi di controllo come la Guardia di Finanza, gli Ispettori Sanitari, Ispettorato del Lavoro vanno a pranzo o cena sistematicamente con gli Imprenditori che dovrebbe controllare, i Sindacati (quando ci sono)fanno finta di nulla così magari riescono a procurare un posto di lavoro al figlio o al cugino.
      Per denunciare ci vogliono prove ed il coraggio di farlo, ma chi ha le prime non ha il secondo o magari il politico di turno gli dice di non denunciare e gli trova un altro lavoro da schiavo, e sta zitto.
      In Sicilia questa si chiama MAFIA, e come in Sicilia quando passa il “padrino” di turno, tutti a salutare, osannare e difendere chi porta la prosperità nel paese.

    • Vuol dire che ha s.c.r.i.t.t.o g.i.u.s.t.o. nel senso che s.o.n.o d’ a.c.c.o.r.d.o c.o.n l.u.i ok? Aggiungo che qui ha Villacidro forse ce tanta gente barrosa a parole ma nei fatti si c.a.g.a a a.d.d.o.s.s.o! Ecco che ti dice il Tal Alessio

  5. Salve. Concordo con @scomodo, anche se posso aggiungere che non dev’essere facile quando si è sottoposti al ricatto della povertà (per cui chi vuol lavorare non ha altro da scegliere che quello che gli viene offerto oppure stare a spasso) “alzare la testa” e men che mai singolarmente. La cultura omertosa e mafiosa non è più solo prerogativa delle solite regioni del sud Italia, si è diffusa un pò ovunque. Cambiare questo tipo di mentalità dipende soprattutto da noi, da tutti noi e non da questa o quella persona singolarmente presa.

  6. Mah … io ve lo scriverei volentieri ma poi se non è quell’imprenditore è calunnia e comunque anche se poi è Lui il post verrebbe giustamente eliminato dalla Redazione… Insomma credo che aver già scritto il peccato e già tanto … sono sicuro che nessuno avrebbe avuto il coraggio di denunciare neanche il peccato. Neanche il Marcialis che è sempre più preoccupato di vedere se scriviamo in maniera corretta l’Italiano nei Post o prendere in giro i poveracci che magari indagare sulla vicenda 🙁 Invece di credersi la reincarnazione del grande scrittore Giuseppe Dessì… Sono sicuro che il direttore Deidda sà e sarebbe anche contentissimo di dire tutto ma sicuramente non può… E solo un mio pensiero…

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.