Antincendio senza barracelli

25

VILLACIDRO A rischio la partecipazione delle compagnie barracellari di tutta la Sardegna alla imminente campagna antincendio estiva nell’isola.

Loro malgrado, perché la disponibilità c’è tutta, come sempre, ma si sentono abbandonati dalla Regione. Lo hanno annunciato ieri mattina a Villacidro nell’assemblea generale regionale delle organizzazioni locali delle guardie campestri, convocata per denunciare una situazione che porterebbe appunto al disimpegno dallo spegnimento dei roghi estivi e al pattugliamento di prevenzione nelle campagne.

A Villacidro sono arrivati almeno duecento berretti verdi da ogni parte dell’isola per lamentare il persistente silenzio della Regione davanti alle richieste avanzate gia’ i mesi scorsi relativamente alla fornitura di mezzi, attrezzi e vestiario adatti a fronteggiare il fuoco e una preventiva visita medica, sempre a carico dell’amministrazione regionale, che accerti l’idoneità fisica di ogni singola guardia campestre a partecipare alla campagna antincendio. E si è saputo anche che la stessa Regione non ha ancora rimborsato le spese che le campagnie barracellari hanno dovuto sostenere nell’annata 20010-2011.

“Se succede qualcosa a un mio uomo durante lo spegnimento di un incendio e risulta che non era idoneo fisicamente e attrezzato a norma di sicurezza a partecipare a questo tipo di intereventi – ha detto Antonello Cadoni, capitano dei barracelli di Villacidro -, quel signore che è in prima fila (il comandante dei carabinieri della locale stazione, luogotenente Antonio Fenu, ndc), mi mette subito le manette. E quel rischio non lo voglio correre”. 

Luciano Onnis

Villacidro.info – 30 maggio 2012  –  Fonte: La Nuova Sardegna

25 COMMENTI

  1. Purtroppo le campagne e le montagne sono completamente abbandonate e ricettacolo d’ogni genre di rifiuti. Non è questione di “spegnere” incendi. La questione è tornare ad amare la terra e rispettarla. Invece tutto si riduce a una vile questione di soldi. La terra è tradita da tutti. Infatti se si esce dal centro abitato non si vedono che campi incolti, pieni d’erbacce e colmi di spazzatura. I greti dei fiumi sono diventati immondezzai. Le pinete sono un ricordo del tempo cche fu. E ogni anno continuiamo a sprecare denari per niente. Bisogna cambiare RADICALMENTE mentalità… E smetterla di credere che il denaro risolva tutto.

    • purtroppo caro Gian Paolo Marcialis i soldi come dici tu servono a comprare attrezzature per proteggersi dalle fiamme, e le visite servono a stabilire che chi opera sul fuoco sia idoneo e non corra rischi……riguardo la mondezza è una questione di civiltà, dalle mie parti stiamo debellando questa brutta abitudine, a suon di verbali da 600 euro…
      Scomodo probabilmente tu sei un eroe che combatteva con le frasche ed infatti in quei tempi gli incendi devastavano tutto, prova a spegnere un albero con le frasche e poi dimmi, la tua è solo una provocazione tanto per fare casino…sicuramente tu sei uno di quelli che quando noi siamo in mezzo alle fiamme se ne sta comodamente seduto al bar a bersi una birra fresca…troppo facile parlare da fuori e poi vieni a parlare di 10.000 euro sai quanto costa una tutta in nomex con tutti i dpi a norma 700 euro fatti 2 conti e poi dati una risposta

  2. Ai ragione si trova di tutto in campagna… però infondo chiedono solo d’essere attrezzati meglio e avere quelle poche visite mediche per essere sicuri d’essere idonei fisicamente a fare un’attività di prevenzione e tutela dell’ambiente… non chiedono mica lo stipendio di 1500 euro al mese.
    La compagnia barracellare è un organo storico purtroppo non viene più (perdonate il termine) Cagata dalla Regione per alcuni fatti spiacevoli.

  3. cercherò di rispondere a entrambi,e con moderazione, il che mi ha sempre contraddistinto,quì non si tratta di soldi,per quanto riguarda la sicurezza dei Barracelli, che intervengono diretamente sulle fiamme,ma di quei dispositivi che per operare servono,non pensiate che un Barracello sia in grado di mettere mano in tasca ,ed esborsare circa 700/800 Euro, visite comprese, per dare un servizio alla comunità,ma scherziamo?.Da non dimenticare che chi ci chiede questo,non è solo il Comune di apartenenza ,ma anche la Regione ,ragion per qui, che se si vogliono metere in campo i Barracelli, devono essere messi in condizioni di poter operare mezzi compresi, altrimenti, anche se a malincuore,si arrangiano noi non possiamo più rischiare

  4. grazie GianLuigi per la coerenza che ci dimostri, e con l’attenzione che ti contradistingue, nell’esporre le cose nei confronti dell’opinione pubblica,per quanto riguarda la precarietà,con la quale, il più delle volte dobbiamo operare ciao

  5. Quando al mio paese facevo il volontario, arrivavo con la mia macchina, ci si tagliava una “scopa” di vegetazione e si cercava di spegnere il fuoco, ora senza la macchina con metri di pompa non si fa nulla e quando si ha la macchina e finisce l’acqua finiscono anche le forze.
    Una riflessione: a quanto mi pare di ricordare l’anno passato (non sono sicuro ma anche qualche anno prima)l’amministrazione comunale diede una “sovvenzione” sia ai barracelli che alla protezione civile (se non sbaglio circa 10,000 euro ma bisognerebbe vedere le delibere), penso che sia giusto che qualcuno dell’amministrazione o qualcuno bene informato ci dica come sono stati spesi dai beneficiari questi soldi visto che essendo soldi pubblici vanno rendicontati.

    • Scomodo probabilmente tu sei un eroe che combatteva con le frasche, ed infatti in quei tempi gli incendi devastavano tutto, prova a spegnere un albero con le frasche e poi dimmi, la tua è solo una provocazione tanto per fare casino… sicuramente tu sei uno di quelli che quando noi siamo in mezzo alle fiamme se ne sta comodamente seduto al bar a bersi una birra fresca…troppo facile parlare da fuori e poi vieni a parlare di 10.000 euro sai quanto costa una tutta in nomex con tutti i dpi a norma 700 euro fatti 2 conti e poi dati una risposta … e questi sono fatti non parole dette tanto per far cambiare aria alle tonsille.

  6. Non sono un eroe, ai tempi che furono quello si usava insieme alle zappe.
    La mia non era una provocazione era una curiosità, i soldi per avere squadre efficenti non bastano mai e questo lo sanno tutti, ho solo chiesto da cittadino come sono stati usati i soldi delle mie tasse ed in effetti hai ragione, parlo da fuori perchè se fossi dentro non avrei bisogno di fare domande perchè le cose le saprei già.
    Per quanto riguarda le spese, una tuta antincendio boschivo in tessuto Nomex III , casco e guanti secondo normativa li paghi 400 euro se ti vogliono male(se vuoi ti posto il link oppure ti do l’indirizzo del negozio di cagliari), se lo moltiplico per almeno 10 persone che fanno l’antincendio arrivo comunque a 4000 euro, scusa ma ora sono ancora più curioso e la birra proprio non mi piace.

    • Ma è un link di ” vu cumprà” o sono materiali fatti a Napoli!!!! solo gli scarponi a norma costano 168 euro,casco 120, tuta 250, occhiali 21, maschera antifumo 44, guanti 41, cinturone 39 hai ragione ho sbagliato i conti fa 683…a NORMA…PERCHÉ SE SUCCEDE QUALCOSA, ALTRIMENTI L’ASSICURAZIONE NON PAGA… COME VEDI DAI TUOI 4000 EURO SI è PASSATI A 6800 SE POI CI METTI I GASOLIO non avanza nemmeno un euro per 1 caffè…. altro che fare conti in tasca con chi è già allo stremo.

        • Magari conosciamo fornitori diversi “unione barracelli” cosa vuoi che ti dica ?
          Comunque se non sbaglio queste cose esistono già da anni e mentre le visite mediche vanno comunque ripetute annualmente, tranne qualche materiale di consumo la maggior parte dell’abbigliamento AIB dura un paio di anni e negli ultimi anni non si sono visti in dotazione tutti questi DPI (dispositivi di protezione individuale), almeno per quanto riguarda Villacidro.
          Sono consapevole che la crisi colpisce anche dove non dovrebbe colpire come sono concorde con il post di Mariano sulla situazione dei boschi, siamo anche tutti coscienti che si spenderebbe meno nella prevenzione che nella lotta attiva agli incendi, ma quando si legge un articolo come quello alla base di questo scambio di opinioni e si è a conoscenza di “contributi” da parte del comune per la lotta agli incendi, scusami ma mi sarei aspettato un “sono stati spesi così e così” oppure ” abbiamo rendicontato al cumune in data e gli atti sono pubblici vai a vederli” non questo scambio di calcoli matematici.

  7. Da hanno ragione i Barracelli insomma è un servizio che serve alla comunità sosteniamoli con la nostra solidarietà cosa vuoi che siano 10,000 euro se gia hai detto che l’attrezzatura di base costa 4,000 poi ci saranno altre spese sui mezzi e quello non è da poco. Guardate se c’è il 5 x 1000 (scusate l’ignoranza ) l’anno prossimo lo do all’associazione … è una goccia nel mare lo so … ma il mare e fatto di tante gocce.

  8. Senza togliere nulla al contributo dei barracelli nella lotta agli incensi, vorrei ricordare che il problema non è solo quello della lotta attiva e la questione economica è tutt’altro che trascurabile: in passato le risorse forestali erano anche una risorsa economica importante per la comunità Villacidrese, ora sembra che tagliare un albero sia diventato un crimine, anche se fatto con coscienza e criterio, e quindi, tutto viene lasciato ad uno sviluppo incontrollato il nome di un naturalismo integralista ed in una prospettiva di sviluppo turistico di cui non si vedono i frutti. Di fatto i nostri boschi, non più sottoposti ad utilizzazioni come avveniva in passato, stanno evolvendosi in modo incontrollato ed i grandi accumuli di sostanza secca che si stanno creando li stanno predisponendo ad una grande catastrofe che difficilmente diverrà controllabile in caso di incendio, che è una possibilità meno remota del volere trarre le risorse per la gestione dal turismo: se la temperatura di combustione supera gli ottocento gradi, come avviene in presenza di grossi quantitativi di sostanza secca, gli effetti sul suolo e sulle ceppaie appaiono ben più gravi che in un bosco ben gestito dove al legna viene prelevata e utilizzata a beneficio dell’uomo, che potrà anche intervenire meglio nello spegnimento in caso di incendio. E’ anche una questione economica, perché se c’è un interesse economico è anche più realistico che si stia più attenti a difendere ciò che viene riconosciuto come risorsa ora invece è tutto molto idilliaco ma lasciato al caso.

  9. Ha ragione il signor Giampaolo Marcialis, basta spendere soldi..Con una mentalità diversa e con progetti diversi si potrebbero spendere meno soldi e ottenere maggiori risultati..Invece continuiamo a sprecare tempo e risorse con la compagnia barracellare.

  10. purtroppo stanno pensando a progetti tipo “bici elettriche”…per quello il comune piu’ spendere 100.000 euri…e magari la pista ciclabile la faranno al posto della pineta…visto che in paese a malapena c’è lo spazio per il transito normale!

  11. Essendo la compagnia Barracellare un istituzione riconosciuta per legge, riguardo le responsabilità, le cose stanno come dice il Sig. Cadoni: le normative in materia di sicurezza sono molto più rigide che in passato e non dimentichiamo che più di una persona, mentre spegneva degli incendi, ci ha perfino rimesso la vita. Con tutto l’amore per la natura penso che una vita spezzata ed altre di conseguenza rovinate non valgano nessun bosco. Comunque non penso che la Regione paghi dei rimborsi senza la presentazione di un rendiconto ed il riscontro della spesa e mi pare che il problema sia il ritardo con cui questi vengono fatti. Le squadre a terra sono indispensabili per le bonifiche, casomai si potrebbe risparmiare su qualche lancio aereo, che da solo basterebbe a coprire le spese di diversi barracelli. Per questo insisto sul fatto che bisogna avere una visione più generale della gestione del patrimonio e delle infrastrutture necessarie al controllo, alla vigilanza ed al razionale utilizzo. Gli incendi sono un fatto endemico (più precisamente un importante fattore ecologico) della Sardegna e se si riuscisse ad avere un assoluto controllo probabilmente si causerebbe un danno, non meno importante di quello causato da una loro eccessiva frequenza e dal loro sviluppo in contesti dove si mettono a repentaglio vite umane, animali, cose ed elementi paesaggistici di pregio (molte specie vegetali esistono grazie al fuoco, che nell’ambiente mediterraneo è il grande motore della biodiversità): Michel Dubost (direttore Centro
    internazionale per l’ambiente alpino (Icalpe), Corsica, diceva che un po’ di nero fa parte del paesaggio mediterraneo. Quindi, quello che realmente si può fare è limitare i danni, per non perdere quelle utilità che l’uomo riconosce al bosco ed in varie forme ha gestito ed esaltato, sia attraverso i rimboschimenti, per aumentarne la difesa idrogeologica, ma anche attraverso le diverse “tecniche colturali” attuate sui boschi di origine naturale, che possono essere orientate verso diverse finalità: difesa idrogeologica, produzione di legna e alimenti per il bestiame, paesaggistiche e di prevenzione degli incendi. Una gestione organica e pragmatica favorisce un maggiore efficacia dell’azione di lotta delle squadre a terra e quindi un minore costo complessivo della “macchina antincendio”, la cui voce “Barracelli” non penso incida più di qualche volo di elitanker o di canadair, la cui azione può risultare vana senza la bonifica attuata dalle squadre a terra ed il cui intervento può essere evitato se il territorio e infrastrutturato in modo da consentire un rapido intervento da terra.

    • Sono d’accordo con quanto hai scritto. Devo aggiungere anche che è notizia di questi giorni che il Comune di Arbus a “solo” 8 mila euro per l’attività di salvamento a mare… e con questa cifra non è in grado di attivare questo servizio (ha comprato cartelli per avvertire che non ci sarà il servizio quest’anno)
      E’ i Barracelli con 10,000 euro riescono ad organizzare un servizio antincendio, insomma credo che farli i conti in tasca ci fa capire che loro sanno come ottimizzare le poche risorse che vengono concesse.

  12. avrei tante cose da dire, bisognerebbe darci una regolata su tutto, solo una cosa ho potuto notare, cosa ci fanno i barracelli alle processioni!!! perchè tutto lo spreco di benzina e di uomini?? si potrebbe usarla per il controllo del territorio!! ci sarebbero altre annotazioni…………………………

  13. Tere… i soldi per le biciclette elettriche dagli alla compagnia Barracellare e alle associazioni per la tutela del territorio, tranne che all’ANPANA non mi sono molto simpatici, tanto possiamo ancora usare quelle a trazione Umana. poi tanto le bici elettriche non servono a niente c’è troppa pendenza qui a Villacidro.

  14. Ma smettiamola di fare sempre i conti nelle tasche dei “poveri” senza vedere le storture più grosse e dove stanno realmente gli sprechi: non ricordo esattamente l’anno, ma negli anni 90 (92-93) era divampato un incendio a Cuccuru Eremilis (Collina subito dopo il ponte sul rio Leni, strada per Cagliari) e ricordo che allo spegnimento parteciparono i soci della Cooperativa Norbio e l’efficientissimo Luigi Mais con l’autobotte del Comune, un “pazzo furioso di bravura ed efficienza” in grado di arrivare sul luogo dell’incendio in tempi rapidissimi. La tempestività dell’intervento ed una squadra di persone ben allenate e molto capaci (perché impegnate tutto l’anno nei lavori boschivi) spensero e fecero la bonifica in un paio d’ore. Tanti anni dopo (2002-2003), mentre ritornavo da Cagliari, trovai una pattuglia che regolava il traffico prima della chiesa di San Pietro e vidi in lontananza due elicotteri che volteggiavano nell’aria: in un primo momento pensai a qualcosa di molto grave tipo una grande rapina finita con una cattura rocambolesca od un incidente gravissimo, invece quando mi fu consentito di passare, visto che l’incendio era stato domato, capi che si trattava di uno dei tanti incendi che hanno interessato Cuccuru Eremilis. Non ho mai fatto i conti con esattezza (per non rodermi il fegato), ma penso che con il solo costi dell’intervento aereo si sarebbero retribuiti un centinaio di interventi fatti negli anni 90 e si sarebbe comprata anche un autobotte nuova: ovviamente, poiché c’erano gli elicotteri, le squadre a terra non potevano operare ed erano tutte sulla strada ad osservare.

  15. sono barracello da tempo diciamo da 8 anni circa,e vedo con piacere che si commenta molto ma non si tiene conto di molti fattori..si parla dei soldi che danno le amministrazioni comunali e regionali…bene..ma pensate che questi soldi finiscano nelle casse di qualcuno?ma le assicurazioni dei barracelli non li contate ..assicurazione mezzo sfiora 1500 euro solo per il fatto che de’ un fuori strada ,l’equipaggiamento individuale scarponi magliette pantaloni che si strappano o sono lavati almeno un centinaio di volte e sono usurati..filtri per maschere,flabelli nuovi,gasolio,benzina per modulo e atomizzatori,la manutenzione dei mezzi,almeno 2 volte l’anno,il telefono della caserma,il controllo del territorio anche nel mese estivo va fatto,quindi 10.000 euro non sono nulla…se poi un barracello prende qualche soldo e perche si chiamano rimborsi spesa…e parlo di 69 centesimi a ora per barracello…quindi non e un lavoro ma un attaccamento al proprio territorio,anche se delle volte ci si fà un mare di nemici..ma e cosi’..quindi smettiamola di dire che in tempi diversi si tagliava una frasca e si spegnevano gli incendi..ma smettiamola…lo fatto anche io perche’ il flabello mi e durato in mano circa 30 minuti e ho bruciato manico e flange ..anche se bagnate…e con le frasche?..io da quando ci sono ci ho solo rimesso ma non mi sono mai lamentato…lo faccio gratis anche se mi danno il contributo per la campagna antincendio…provate a passare tutto il giorno in servizio e lasciare famiglia e mare per sacrificarsi al proprio territorio…non ci sono soldi che tengano…bene fà antonello cadoni che conosco personalmente a essere pacato..certe domande non meritano risposte anche se lecite…bisogna essere un barracello per capire certe cose…e pazienza se gettano l’immondizia….di certo se beccati non la passano liscia ma si beccano una bella multa e magari qualche calcio in culo…

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.