“Prendiamo il Piedibus”: la testimonianza

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“Trovandomi a Modena ho avuto l’opportunità di scoprire un percorso di Piedibus che voglio presentare come testimonianza di un percorso che sta facendo strada”.

Da poco tempo mia figlia si è trasferita con la sua famiglia nel simpatico comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia. Naturalmente una delle prime incombenze burocratiche da espletare è stata quella di recarsi negli uffici del Direttore Didattico per richiedere l’iscrizione dei bambini alla locale scuola elementare. La segretaria di turno ha compilato con cura la richiesta, annotando con diligenza tutti i dati anagrafici dei bambini e dei genitori, la scuola di provenienza ed ogni altra informazione utile.
Ma prima di congedare mia figlia, l’addetta alle iscrizioni ha chiesto testualmente: «I suoi bambini prenderanno il Piedibus?»

«Scusi, prenderanno il…cosa?»

«Il Piedibus! Ah, già lei è nuova e non sa che cosa sia il Piedibus! Buona parte dei nostri bambini viene a scuola con questo mezzo. Ora le spiego: il Piedibus è un gruppo di bambini che abita nella stessa zona e che hanno deciso di andare a scuola in modo alternativo, cioè a piedi, tutti insieme. Questo mezzo di trasporto ha delle regole. Innanzitutto ha due adulti, quasi sempre nonni, che li accompagnano e stanno uno davanti e uno dietro la colonna dei bambini. Poi tutti i componenti del gruppo devono indossare una pettorina ad alta visibilità, di quelle con inserti catarifrangenti per essere più sicuri nel traffico. Un’altra cosa importante sono gli zaini con le rotelle che si trascinano come un trolley e che sono dotati di un rivestimento di plastica, come un sacco che li avvolge in caso di pioggia».

«Come? Vanno a scuola a piedi anche quando piove o nevica?»

«Ma certo! Quando c’è maltempo basta indossare una mantellina impermeabile da pioggia e calzature adeguate e si arriva a scuola belli asciutti! Nella nostra scuola sono in funzione tre Piedibus, provenienti da tre differenti zone del paese. Infatti il Piedibus, come un pulmino scolastico tradizionale, ha un percorso fisso, zone di sosta dove si radunano i bambini ed orari rigidi per non fare tardi a scuola tutti quanti. A proposito di orari, signora, sappia che i bambini del Piedibus entrano a scuola 5 minuti dopo gli altri e ne escono 5 minuti prima, per evitare l’inquinamento e la congestione che si crea nella zona nei momenti di entrata e uscita degli alunni»

A quelle parole i bambini che erano rimasti zitti e impauriti nell’ufficio, hanno esclamato:
«Allora prendiamo il Piedibus anche noi!» Detto fatto.

Acquistato il materiale necessario, si sono aggregati al gruppo che abitava nella loro zona e hanno trovato l’esperienza molto interessante. Intanto hanno potuto scherzare e chiacchierare con gli altri bambini lungo tutto il tragitto, arrivando a scuola rilassati e sorridenti, dopo aver sgambettato per 10 minuti. Poi hanno provato la sensazione d’essere grandi, di non avere più bisogno dei genitori per andare a scuola. Ma anche i genitori hanno evitato di tirar fuori la macchina e di andarsi a imbottigliare nelle strade prospicienti la scuola.

Però, diciamo la verità, il più contento di tutti è stato l’ambiente…

 Gian Paolo Marcialis

Villacidro.info – 28 marzo 2012

5 COMMENTI

  1. io sono sarda e vivo in un paese nella provincia di pordenone, mia figlia frequenta la prima elementare e va a scuola con il pedibus (qua si chiama cosi!)ed ed e’ bellissimo vedere tutti quei bambini che vanno a scuola allegramente,cantando e ridacchiando e sono guai seri per me se arrivo in ritardo,mia figlia e’ entusiasta ed orgogliosa di andare a scuola a piedi! immagino le perplessita’ dei genitori,per via degli zaini..immagino, pero’ dovreste provare!

  2. Salve
    Sono un genitore di una bambina che frequenta la scuola di Via Farina.

    Devo dire che l’iniziativa del Piedibus avviata il 21 marzo scorso è semplicemente da lodare. A me basta vedere mia figlia felice ed entusiasta di alzarsi presto la mattina per condividere quest’esperienza con gli altri bambini che hanno aderito al progetto. Ed inoltre, che dire del clima quasi irreale davanti alla scuola, con pochissime macchine, dove nei giorni scorsi eri costretto a parcheggiare e 200 metri di distanza?
    Spero solo che la Buona volonta dell’Associazione, dei docenti e dei genitori volontari riesca a trovare continuità anche per il futuro.
    Grazie a chi ha avuto questa splendida idea e in Bocca al lupo a chi la sta portando avanti.

  3. Vorrò vedere quando questo piedibus entrerà in funzione nella cosidtta scuola di via tirso,uno povero bambino che abita in via pineta cioè quasi tre chilometri dalla scuola come dovrà fare?é quando sarà inverno inoltrato,in che condizioni arriverà a scuola dopo magari una bufera di acqua e vento,poveri bambini,ma dove vogliamo arrivare.

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