Keller, le scomode verità di un bilancio disastroso

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La bestia nera Trenitalia, con l’annullamento delle commesse e la richiesta danni per inadempienze contrattuali, starebbe affossando l’ultima realtà industriale del territorio campidanese. Trenitalia, pur rappresentando un ostacolo non di poco conto, il verme che sta mangiando la Keller probabilmente è annidato al suo interno.

Fino a poche settimane fa la Keller lottava per ottenere un finanziamento utile al suo rilancio; finanziamento per il quale serviva l’autorizzazione e quindi la fidejussione del Ministero dello sviluppo economico, tramite il benestare della finanziaria di stato Invitalia, ex Sviluppo Italia. Col via libera arrivato a più riprese, l’Unicredit offrì immediata disponibilità a sostenere una parte del finanziamento. Per la copertura totale però, servivano altre due banche sarde, ma da parte loro pare ci sia stato solo silenzio. Perché?

Dalle informazioni raccolte, emerge che l’Amministratore delegato della Keller siede anche nel consiglio di amministrazione dell’Unicredit. Mentre risulta che il suo presidente era dal 1996, e fino ad almeno il 2008, il patron della finanziaria pubblica Sviluppo italia ora Invitalia. Sembrerebbe, in altre parole, che controllore e controllato siano stati rappresentati dalla stessa entità. Ma, se anche così fosse, perché il no delle altre banche? Cosa possono aver visto che non è emerso dai giornali? Forse ci sono dubbi sullo stato di salute della Keller? Con la lettura del bilancio si scopre il vaso di pandora.

Il documento depositato presso la camera di commercio e composto di 247 pagine fitte di dati e numeri. La novità, per noi, è rappresentata da alcuni interessanti passaggi.

Lungo il documento, a più riprese vengono segnalate le forti difficoltà con Trenitalia per le commesse di revisione, e con le Ferrovie dello Stato a causa della soppressione della tratta marittima Golfo Aranci – Civitavecchia.

Però, è con la relazione dei sindaci (i revisori esterni) che si scopre una cosa mai dichiarata: questi rivolgono accuse alla proprietà parlando di atteggiamento “particolarmente deprecabile, vista per altro la difficile situazione che sta vivendo la società”. I revisori inoltre ritengono necessaria “una forte riqualificazione dell’assetto manageriale con l’inserimento in particolare di un qualificato e autorevole direttore generale e/o amministratore delegato. Tale presupposto è ritenuto dal collegio (dei revisori esterni ndr) elemento fondamentale per la sostenibilità del piano proposto (Piano Industriale).

Nell’assemblea ordinaria dei soci del 16 ottobre 2010, per l’approvazione del bilancio 2009, interviene il primo revisore esterno che “conferma il parere favorevole in ordine all’approvazione del bilancio sottolineando, tuttavia, che l’attuale condizione aziendale, stante l’assenza di elementi certi circa le assunzioni di base individuale nel piano industriale nonché per quanto richiamato dal Collegio Sindacale in tema di riqualificazione dell’assetto manageriale ed organizzativo, porta a ritenere fortemente incerta la prospettiva di continuità aziendale”. Interviene successivamente il secondo revisore, il quale “in merito ai documenti di bilancio e loro allegati, e più in generale in materia di continuità aziendale, ritiene che il Piano Industriale 2010-2013 approvato dal Consiglio di Amministrazione non abbia concrete possibilità di realizzazione […] laddove si sarebbero dovuti applicare principi diversi e più rispondenti alla reale situazione in cui si trova la Società. Pertanto […] non condivide, allo stato le previsioni degli amministratori sulla continuità aziendale e da il proprio parere negativo sul Bilancio presentato dagli stessi all’Assemblea.”

Nella Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea dei soci viene constatata “la presenza di un elevato numero di assemblee deserte, registrato in particolare nel corso dell’annualità 2010. Tale comportamento – si prosegue nella relazione – risulta particolarmente deprecabile, vista per altro la difficile situazione che sta vivendo la società che richiederebbe maggiore tempestività e presenza da parte di tutti i soci. Si rileva che ciò potrebbe rappresentare la impossibilità di svolgere adeguatamente l’attività sociale. […] Il Collegio rileva che risulta necessario potenziare il settore amministrativo. […] Tale rilievo è tanto più rilevante se si considera l’ambizioso Piano industriale proposto dagli amministratori per il rilancio e la ristrutturazione della società”.

Il bilancio 2009 viene chiuso con un passivo di € 14.976.249 e tale “perdita risulta aggravata di circa 9 milioni di euro in ragione di svalutazioni e accantonamenti dei Fondi Rischio

In merito alla nostra attività di vigilanza – riportano i revisori – segnaliamo i mancati versamenti di imposte, ritenute e contributi che nell’occasione dell’ultima verifica periodica tenuta nel corso del mese di luglio scorso, ammontavano ad € 6.005.261,67 ”

Ed è importante osservare che “la commessa Iran è stata ulteriormente rinviata nonostante gli importanti investimenti già realizzati negli esercizi precedenti”.

I revisori segnalano come “tale piano industriale necessiti di una forte riqualificazione dell’assetto manageriale con l’inserimento in particolare di un qualificato e autorevole direttore generale e/o amministratore delegato. Tale presupposto è ritenuto dal collegio elemento fondamentale per la sostenibilità del piano proposto“. Il Collegio “non si esime dal rilevare che l’attuale condizione aziendale, stante l’assenza di elementi certi circa le assunzioni di base individuate nel piano industriale nonché per quanto richiamato dal Collegio Sindacale in tema di riqualificazione dell’assetto manageriale ed organizzativo, porta a ritenere fortemente incerta la prospettiva di continuità aziendale“.

A questo punto rimangono i dubbi sulle reali possibilità di salvezza della Keller. Certo è che per garantire la sopravvivenza di uno dei fiori all’occhiello della nostra industria regionale, bisogna indirizzare tutte le forze nella giusta direzione. L’augurio è che le oltre 300 tute blu possano nuovamente varcare i cancelli dello stabilimento villacidrese, con le garanzie di un lavoro stabile e duraturo. (g.de.)

Villacidro.info – 8 settembre 2011

20 COMMENTI

  1. quando leggi queste cose ,sai ,è sapete tutti di quale umore può essere un operaio di come può avere il fegato ,e quante reazioni passano per la testa ,tutto inutile tante storie tanti perchè ,ma come si dice sempre tutti i nodi vengono al pettine ,,una cosa è certa noi come dipendenti ,il nostro lavoro è sempre stato fatto e nessuno ci può rimproverare l’opposto ,

  2. ragazzi non demordete ,fate valere i vostri diritti informate tutta la popolazione di villacidro e dei paesi del circondario la keller non deve chiudere … avrete la popolazione al vostro fianco …protestate e tenete informati ciao…

  3. Questo è il segnale che passa nello stabilimento Keller: “La colpa di tutto questo è il ritiro delle commesse da parte di Trenitalia”.
    Il 98 % delle persone che hanno preso la parola hanno trovato il colpevole e la soluzione affinché la Keller riparta. Trenitalia perchè ha il ritirato le commesse, ed il governo perché non obbliga Trenitalia a lasciare le commesse. Poi del bravo imprenditore che lascia delle voragini finanziare niente, dei 70 impiegati e dei soli 230 operai nessuno ne parla. Soldi pubblici da consegnare a imprenditori faccendieri, e dopo un anno il problema si ripete, nuovamente crisi, ricatti di licenziamenti e richiesta di altri soldi. Queste stesse cose succedevano ai miei tempi in Tessili Sarda, crisi con minaccia di licenziamenti, regione e stato pronti a pagare l’imprenditore, fiumi di miliardi spesi dalla collettività per ottenere un deserto di ruderi inquinanti. Le lezioni del passato non sono servite, e come sempre l’arma del ricatto sono sempre loro “i lavoratori” che in questo caso stanno dimostrando un grande senso di responsabilità, mi auguro che si discuta anche piano industriale, del risanamento dei debiti e si possa riparlare di impresa che produce “utili”.

  4. Alla luce di quanto sopra mi piacerebbe sapere chi,tra i seguenti dirigenti e componenti il CDA-Keller,è responsabile:Gianfranco Borghini(presidente),Stefano Aldrovandi(amministratore delegato),Carla Tedde e Carlo Catalano(responsabili SI&SA?)Marco Serpi(direttore generale),Gian Carlo Cherchi(vicedir.ammin.&finanz.),Luigi Licata(vicedir.gen. per le funzioni di staff???) e trascuriamo gli altri più sotto nella scala gerarchica.
    In seconda istanza mi piacerebbe (ma spero non accada) che tipo di cassa integrazione o mobilità “proteggerà” questi poveracci se la Keller muore.

    • Per tua informazione ti posso dire che Carla Tedde e Carlo Catalano sono Responsabili del Servizio di Prevenzione Protezione rispettivamente per la Sardegna(SA) e la Sicilia(SI). Non hanno incarichi dirigenziali, essendo comunque dipendenti e sono senza portafoglio. Hanno la funzione di consulenti aziendali per quanto riguarda la sicurezza in azienda, e rispondono direttamente al datore di Lavoro ( Dlg 81/2008).

    • Relativamente al post scritto da aldocauli si precisa che Carla Tedde e Carlo Catalano non sono nè dirigenti nè componenti del CDA della Keller. Sono semplici impiegati con l’incarico di responsaile del servizio di prevenzione e protezione dello stabilimento rispettivamente di Villacidro e di Carini e da quel che mi risulta sono entrambi in cassa integrazione.

  5. il problema non sono le verità dette o non dette. Noi lavoratori conosciamo molto bene la situazione ed era alquanto logico ci fossero “problemini” nel bilancio. Anche se permettetemi di dire che tutto va contestualizzato!non si possono riportare frasi così alla rinfusa!vere o non vere che siano!Quello che mi preme sottolieare è che ci sono dei tempi e dei modi per rendere “note” certe cose!non era il momento!non ci vogliamo accomodare nelle passerelle, rivolgliamo il nostro posto di lavoro, ma invece di affossarci aiutateci a trovare soluzioni! ora colpe o non colpe rimane un problema!Trenitalia ha cancellato delle commesse che rendono nullo il piano industriale su cui era basata la nostra richiesta di finanziamento!Concentriamoci su questo!

  6. Noi dipendenti conosciamo questa situazione da tempo. Non si possono però scrivere notizie di questo tipo in una fase così delicata… si poteva benissimo aspettare senza creare ulteriori malcontenti nella testa dei dipendenti. Caro giornalista o presunto tale prima di pubblicare una cosa del genere avresti dovuto farti un esame di coscienza. Tu come noi vivi e lavori in uno dei territori più disastrati d’europa, e foraggiando situazioni di disaggio di questo tipo non fai altro che danneggiare il tuo/nostro territorio. Noi non chiediamo niente di strano, solo il nostro posto di lavoro. Dovresti darci una mano e aiutateci a trovare soluzioni non metterci un cappio al collo come hai fatto con questo articolo. Cambia mestiere

    • Conoscete questa situazione da tempo e non dite nulla????? Ma stai scherzando spero! Praticamente hai detto sapevi della farsa di Trenitalia ma sei stato zitto ad aspettare. Vuoi ancora andare a protestare in Consiglio Regionale per Trenitalia?
      Tu non sei un lavoratore keller, altrimenti non parleresti così, altrimenti hai interessi che la vicenda venga messa a tacere.

    • io capisco il tuo disagio ma non capisco dove pensavate di arrivare con un atteggiamento a dir poco omertoso.
      Cambiando i vertice dell’azienda puö darsi che Trenitalia ci ripensi e a mio parere bisogna denunciare.
      Auguri di cuore.

      • Si certo, quindi secondo voi il problema per Trenitalia sono Serpi o il cda della keller? Hahaha!
        Pensa che Keller aveva il 2% del mercato italiano, oggi forse la metà, tu credi che il problema sia il management?
        In realtà Keller è una cacca di mosca per Trenitalia, per di più fastidiosa perchè sta su un’isola.
        Pensi che i dirigenti delle altre realtà siano migliori?
        Non credo.
        Una delle tante verità in questa situazione è che il peso politico della regione è pari a zero!
        Evidentemente su villacidro.info importa solo fare notizia con scoop di dubbio gusto/utilità.
        Ma poi dico io…..quando hai commesse con un margine ridicolo e un sito come Carini che produce molti milioni di euro di debito ogni anno, a scapito anche di noi di Villacidro, vi sembra così’ strano che la società finisca così?
        O credete davvero alla solita banale e stupida storiella che qualcuno abbia intascato soldi, del magna magna e fesserie simili?
        Tra l’altro, non dimentichiamoci, noi della Keller, chi ha avuto la bella idea di comprare Carini.
        Una volta che prendi 200 lavoratori siciliani, non è che te li fanno lasciare sulla strada così come ti gira.
        E queste cose le sapete? O fate finta di non saperle, voi che avete già capito tutto e siete tanto bravi a puntare il dito?

        • io non credo niente ,mi baso solo su ciö che leggo.
          Pare che tu sia molto informato,di la tua verità controbbati con elementi validi ciö che viene detto da altri affinchè tutto sia chiaro.
          Se il problema è solo politico battetevi ma non prendetevela con chi con il suo piccolo cerca di darvi una mano d’aiuto dal profondo del suo piccolo.

      • hai in parte ragione, ma l’omertà la lascerei stare la situazione è troppo seria, secondo me tutto è cominciato quando per la maledetta commessa iraniana (fumo negli occhi) il vecchio DG. ha letteralmente mandato a c……e i vertici di trenitalia e ora ne pagano le conseguenze i vari Serpi e co. mentre lui lavora alla grande e noi saremo disoccupati

  7. Vorrei chiedere come mai tutti gli articoli di questo tipo non riportano mai il nome e il cognome di chi gli scrive?
    Vorrei aggiungere una cosa, a prescindere di chi sono responsabilità, non è meglio essere più propositivi e uniti per far si che questa vertenza si risolva? Un imbocca al lupo a tutti i dipendenti della Keller….NON MOLLATE..

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