Migliore logo sui 150 anni dell’Unità, Francesco Scano di Collinas tra i finalisti
Il Liceo classico e linguistico E.Piga di Villacidro, con un lavoro di un suo studente, Francesco Scano di Collinas, è tra i trenta finalisti di un concorso bandito da Google per il migliore logo sui 150 anni dell’Unità. Il vincitore sarà quello più votato dai visitatori del sito Google. La Scuola vincitrice avrà un premio di 25.000,00 euro in materiale informatico.
I “doodle” sono i loghi personalizzati di Google che celebrano ricorrenze importanti, anniversari e personaggi storici visualizzati sull’home page di Google e visti da milioni di persone ogni giorno.
Per la prima volta, in occasione di un così importante evento per il nostro paese come il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il motore di ricerca di fama mondiale ha deciso di organizzare un concorso Doodle per Google interamente italiano, sostenuto dall’Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Migliaia di studenti italiani hanno fatto lavorare la loro immaginazione creativa sul tema del futuro dell’Italia.
La giuria sarà composta da nomi del calibro di Lorenzo Jovanotti, Dario Vergassola, Giovanni Minoli, Anna Mattirolo, Giuseppe Pierro.
Votate il vostro preferito. Ciascun utente può votare al massimo un doodle per categoria di scuola, quindi spargete la voce per invitare amici e conoscenti a votare il vostro preferito! Le votazioni saranno aperte fino al 15 Settembre. Il vincitore assoluto sarà quello che totalizzerà il maggior numero di voti; in ogni caso tutti i gruppi finalisti sono invitati all’evento di chiusura, che si terrà al museo MAXXI di Roma il 29 settembre 2011. Vota subito ed eleggi i vincitori della competizione!
Per votare potete cliccare su questo link: DOODLE GOOGLE
Villacidro.info – 30 agosto 2011
Eh bravo Francesco! Ahhh il classico, sempre il the best!
io ho votato.Spero vinca
idem
Si lo so sono di parte ma non mi frega niente! Ragazzi mi raccomando votiamo compatti! Francesco se lo merita e poi se alla nostra scuola arrivano 25mila euro di materiale informatico significa che avremo i laboratori completamente nuovi! Visti i tagli della nostra amata (!?) ministra sarebbe oro colato!
e poi dicono che la scuola sia di sinistra o addirittura marxista. Cosa c’è da festeggiare nell’unità d’Italia?Ce lo spieghino i cervelloni che hanno ideato questo concorso e anche i loro colleghi presidi delle scuole spieghino con parole loro il perchè si costringa i ragazzi a partecipare a simili concorsi. Cosa c’è da festeggiare? Nulla! Eccidio di Bronte, assedio di gaeta, massacro di pontelandolfo, massacro di contadini, repressione violentissima del brigantaggio, influenze straniere che hanno guidato il risorgimento, ecc. Cosa c’è da festeggiare? La scuola addomestica, ecco la nuda e cruda realtà. Altro che le panzane della destra sulla scuola di sinsitra…ma non fatemi ridere….
Mi piacerebbe vedere le scuole della Sardegna impegnate con lo stesso entusiasmo a far studiare personaggi chiave della storia della Sardegna quali Giovanni Maria Angioy, Eleonora d’Arborea, Mariano IV o la civiltà nuragica. Fa tutto parte di un disegno ben preciso, estirpare le radici impedisce di crescere e se oggi viviamo senza una reale coscienza identitaria, lo dobbiamo soprattutto all’assenza della nostra cultura dalla scuola. Io ho fatto gli auguri all’Italia , come li avrei fatti a qualunque altro paese, io non mi sento italiana e in quest’anno non ho davvero nulla da festeggiare, meno che meno l’unità d’italia che si rapporta a noi con un rapporto coloniale di subordinazione aberrante ( in collaborazione con una classe politica miope e connivente) e rappresenta la principale causa del tracollo economico e sociale che viviamo in questi anni. Vista la penuria di denaro alle scuole, vi auguro di vincere ma soltanto per questo.
L’Italia è stata un’opera di colonizzazione e di annessione del regno borbonico. Questa colonizzazione e annessione fu voluta dagli inglesi e poi messa in atto dalle classi dominanti piemontesi a discapito della povera gente. Il risorgimento fu pagato dai contadini e da tutti i poveracci col sangue, il carcere e molte molte tasse in più. La retorica patriottarda fa schifo e fa ancor più schifo che la si usi per imbonire la gente.
L’unico eroe risorgimentale degno di nota fu carlo Pisacane, che non fu un becero patriotico, bensì un socialismo libertaario, uno che vide nel risrgimento un modo per attuare una rivoluzione sociale. E’ una vera e propria bestemmia che nelle vie e nelle piazze a lui intitolate si legga Carlo Pisacane, patriota. Bisognerebbe invece scrivere: Carlo Pisacane, socialista, rivoluzionario, anarchico.
Bakunin ha scritto:
Se la gioventù si fosse data la briga di riflettere avrebbe capito, e forse da lungo tempo, che l’indifferenza ben netta delle masse popolari pel destino dello Stato italiano non solo non è un disonore per esse, ma prova, al contrario, d’una intelligenza istintiva che fa comprendere come questo Stato unitario e centralizzato sia, per sua natura, a loro estraneo, ostile, e proficuo solo, per le classi privilegiate di cui garantisce, a lor danno, il dominio e la ricchezza….Ognuno di noi dovrebbe elevarsi sopra questo patriottismo piccolo e meschino, per il quale, il proprio paese è il centro del mondo, e che considera grande una nazione quando è temuta dai suoi vicini. Dobbiamo porre la giustizia umana universale sopra tutti gli interessi nazionali e abbandonare una volta per tutte il falso principio della nazionalità, inventato recentemente dai despoti della Francia, Prussia e Russia per schiacciare il supremo principio della libertà. La nazionalità non è un principio, è un diritto legittimo come l’individualità. Ogni nazione, grande o piccola ha l’indiscutibile e medesimo diritto ad esistere, a vivere in accordo con la propria natura. Questo diritto è semplicemente il corollario del principio generale della libertà. Tutti quelli che desiderano sinceramente la pace e la giustizia internazionale devono rinunciare una volta per sempre a quello che si chiama la gloria, il potere la grandezza della Patria, a tutti gli interessi egoisti e vani del patriottismo.
Io ho votato, ma sinceramente pure io non mi sento tanto italiana…non mi piace nemmeno dire che sono italiana, perchè l’italia fa schifo….è bello il paesaggio e tutto il resto, ma per certo cose meglio non essere mai stata italiana…non ne vado fiera ecco!
Mi fatte più paura della Lega Nord!!!
no perchè scusa….quand’è che alla sardegna l’hanno mai fatta sentire parte integrante dell’italia scusa??’siamo sempre all’ultimo posto…sempre l’ultimo treno in fatto di finanziamenti e altre storie…io mi seno più sarda che italiana…poi ogniuno mi definisca come vuole, io sto solo esprimendo il mio parere personale…
dovresti rivedere la grammatica italiana…
mi riferivo a “fatte più paura della lega nord”
concordo con te, claudia.
“e rappresenta la principale causa del tracollo economico e sociale che viviamo in questi anni”. Puoi spiegare questo passaggio?
me
L’argomento è vastissimo e cercherò di essere breve. Il rapporto dell’Italia nei confronti della Sardegna è sempre stato di tipo coloniale. Ti dirò il mio punto di vista .
1) La prima operazione è eliminare la cultura di un popolo , ci sono 2 modi per farlo : imponendo con la violenza e con la forza un’altra cultura ( come Franco in Catalogna) , oppure convincendo un popolo della sua ignoranza, dell’insignificanza e della rozzezza della propria cultura in modo tale che sia il popolo stesso a volerne un’altra per sentirsi “all’altezza”. Non per niente in alcune parte della Sardegna l’espressione “parlare in Italiano” si traduce “fueddai su tzivilli”, come se il resto fosse “incivile” ( e poi tutto ciò che è dispregiativo come “Sa bia sarda”= la via non asfaltata, “s’arangiu sardu”=arancio piccolo e pieno di semi e via discorrendo) . Si elimina la storia e la cultura di un popolo dalle scuole perché è sui bambini che si deve agire in modo tale che si perda la lingua e la si releghi alle persone “ignoranti” e agli insulti. Altra cosa importante: tradurre i nomi delle cose e dei paesi , per cui località quali “Su Mraxiani Arrubiu” diventa “Il Margine Rosso” , l’isola di “Malu Entu” = Mal di ventre (mal di pacia???) , “Ceraxiu”= Selargius, “Seddori”= Sanluri, Bidd’è xidru = Villacidro ma anche nomi ben più semplici come” Nugoro”= Nuoro, così, solo per il gesto di cambiarti il nome della città, per farti capire chi è che comanda.
2) Molta gente mi dice “ma dove andiamo senza l’Italia??” Sicuramente andremo molto più lontano!: Ci Deve esattamente 10 miliardi di euro. Tale dato risulta dagli studi della Fondazione Agnelli e da altre fonti ministeriali. In pratica lo Stato italiano non restituisce alla regione i sette decimi dell’IRPEF riscossa sull’Isola insieme a quote analoghe di altre imposte e IVA. In Sardegna esiste un’agenzia delle entrate che si occupa di accertamento tributario. Non riscuote direttamente le tasse. Secondo l’art. 9 dello Statuto, però, la regione può effettuare essa stessa la riscossione, solo che non viene applicata perché fino ad oggi abbiamo avuto (indifferentemente di destra e sinistra) una classe politica “connivente” col Governo centrale, ieri Soru con Prodi, oggi Cappellacci con Berlusconi ma in passato era lo stesso, nessuno mai ha avuto il coraggio di fare davvero gli interessi della Sardegna…l’unico interesse era mantenere la poltrona e assicurarsi una buona reputazione nel partito ( per questo non voto più partiti con segreterie a Roma…) Se la Sardegna riscuotesse direttamente le proprie tasse , gestirebbe secondo le proprie esigenze le imposte, non credi?
Pagare le tasse in Sardegna significherebbe che allo Stato italiano, nella vigenza dell’attuale statuto, verrebbero girate le somme spettanti. Tuttavia, dato il credito vantato dalla Sardegna, tale versamento verrebbe trattenuto fino a copertura dell’ammontare complessivo maturato. Avremmo liquidità immediata per la nostra economia che in un momento di crisi nera , come quella che viviamo oggi, non sarebbe niente male.
3) La Sardegna è la Regione che ospita più servitù militari in Italia, fino a poco tempo era intorno al 70% del territorio italiano. Questo vuol dire che abbiamo la guerra in casa, ti dico solo che a Quirra si testano le armi più pericolose del mondo, affittare la base frutta allo stato italiano milioni e milioni di euro che – evidentemente- non rimangono neanche in minima parte alla comunità che in compenso muore per “strani cancri” e i bambini e le bestie nascono con gravi malformazioni. Abbiamo la guerra in casa senza che nessuno ci abbia chiesto un parere. Potrei scrivere un romanzo sulle questione ma mi fermo qui.
In caso di crisi economica a pagarne lo scotto maggiore è l’anello più debole, in Italia è la Sardegna , da questa finanziaria saremo quelli ad uscirne più in ginocchio…guarda lo stritolamento di Equitalia, l’emigrazione alle stelle e gli investimenti assenti.
4) Non abbiamo rappresentanza europea, la Sardegna ha una situazione molto diversa dal resto d’Italia , non ci è mai stato riconosciuto lo “stato d’insularità” che ci porta a pagare molto di più rispetto agli altri e per questo siamo automaticamente tagliati fuori dal mercato…le elezioni avvengono con il collegio Sardegna –Sicilia, solo che la Sardegna ha lo stesso numero di abitanti della città di Palermo, inevitabilmente siamo esclusi…Ora abbiamo l’onorevole Uggias per gentile concessione dell’Italia dei Valori ma conta che Malta che ha un quarto degli abitanti della Sardegna ne ha ben 4 e porta le sue istanze in Europa.
5) Non abbiamo mai avuto una vera continuità territoriale, ci hanno beffato anche questa volta con il caso “Tirrenia” , non so se hai seguito l’ennesima vergogna.
6) Paghiamo il gas il doppio del resto d’Italia nonostante siamo uno dei maggiori produttori ( SARAS) , questo perché le ditte imbottigliatrici hanno fatto monopolio per cui la bombola che qui paghi 36 € a Perugia ( per esempio) ne costa 17 € ( tanto quelli che ne sanno, sono un’isola!)
Potrei continuare , ma mi fermo qui.
Siamo diventati i più grandi consumatori di psicofarmaci, siamo tra i più depressi d’Italia e pensare che SARD vuol dire “i danzatori delle stelle”. Riprendiamoci la nostra dignità e diventiamo protagonisti della nostra storia…se continueremo di questo passo , per noi sarà davvero finita e finiremo nelle riserve…
noto che in pochi hanno votato per far vincere il nostro liceo e dargli la possibilita’ di avere un nuovo laboratorio.
Sbrigatevi che il tempo sta per scadere.
L’unione è anche questo.
io ho votato