ACI Medio Campidano in forte crescita

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Si è tenuto, presso la sede dell’Amministrazione Provinciale di Villacidro Sanluri, un incontro tra il Presidente della Provincia Fulvio Tocco, l’Assessore al Bilancio ed Attività Produttive Fernando Cuccu ed il Direttore dell’Ufficio Provinciale ACI/PRA del Medio Campidano Alberto Gadducci.

Nel corso dell’incontro, svoltosi in un clima di particolare cordialità, il direttore dell’Ufficio Provinciale ACI, ha avuto modo di illustrare agli amministratori le iniziative promosse dall’Automobil Club d’Italia per una mobilità sicura e responsabile. In particolare si è parlato del progetto: “Trasportaci sicuri”orientato ad un uso adeguato e responsabile del seggiolino per i trasporto dei bambini in auto. Su questo tema così importante, ha assicurato il Presidente Tocco, nel prossimo mese di settembre si andranno a promuovere alcuni incontri con i soggetti e le istituzioni interessate: dal reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di San Gavino ai Consultori Familiari, dalle scuole ai comuni della provincia.

Si è inoltre affrontato il tema relativo all’andamento dell’Ufficio Provinciale del Pubblico Registro Automobilistico ACI che si trova sulla Strada Provinciale 61, presso la sede del Consorzio Industriale, dov’è possibile ricevere informazioni e portare a termine le principali pratiche automobilistiche. L’Ufficio del PRA, quale ufficio pubblico, provvede alla riscossione dei costi vivi della pratica, senza caricare sull’utenza diritti d’agenzia o altre voci accessorie, tutto questo determina un deciso contenimento dei costi per il cittadino. Proprio per questo motivo il numero delle pratiche lavorate dal PRA del Medio Campidano è in crescita. Un fenomeno questo di segno inverso a quello che si sta verificando in quasi tutte le provincie della regione dove, in alcuni casi, si sono registrati anche cali significativi.

La buona viabilità, la disponibilità di un ampio parcheggio, la vicinanza ad un moderno centro commerciale, invogliano numerosi utenti delle provincie di Cagliari ed Oristano, a rivolgersi al PRA di Villacidro, anche per la celerità con la quale si possono portare a termine le pratiche. Non a caso i livelli di soddisfazione registrati dall’ufficio del Medio Campidano – secondo le direttive emanate del Ministero della Funzione Pubblica – confermano livelli di competenza e cortesia molto più che lusinghieri. Il Presidente Tocco al termine dell’incontro ha sottolineato l’importanza delle sinergie che l’Amministrazione Provinciale è stata capace di attivare così da coniugate l’esigenza del decentramento amministrativo con l’opportunità di fornire risposte sempre più adeguate alle esigenze dei cittadini.

I cittadini interessati possono rivolgersi al seguente indirizzo:

Ufficio Prov.le Medio Campidano
Km 4,5 Strada Provinciale 61
c/o Centro Servizi Consorzio Ind.le
09039 Villacidro
Tel. 070.45.16.011 Fax 070.93.11.032

Villacidro.info – martedì 23 agosto 2011

10 COMMENTI

  1. che ridicoli….siccome hanno capito che stanno per essere spazzati via, i signori della provincia vogliono far credere che il loro inutile ente serve ancora a qualcosa. Un altro patetico tentativo spot di difendere la poltrona. Per decentrare gli uffici non serve la Provincia….anzi i soldi spesi inutilmente per l’ente potrebbero essere usati proprio per potenziare i servizi al cittadino….

  2. Sicuramente sulle Provincie c’è tanto da discutere, ma da qui a dire che l’Ente è inutile c’è una bella differenza.
    Vorrei invitare a chi scrive a riflettere su quale era la situazione della zona del Medio Campidano quando dipendeva da Cagliari per capire quale il cambiamento che è avvenuto in questi anni, con tutti i limiti e diffetti di questi anni.
    1) Liceo Classico di Villacidro e gli altri Istituti Scolastici superiori della zona abbandonati a se stessi perchè Cagliari ha sempre pensato a se stessa al circondario e all’Iglesiente;
    2) le strade provinciali in quasi completo abbandono, con segnaletica carente e nessuna cura per le arterie che conducevano a servizi essenziali, come l’ospedale,
    3) di progetti di rilancio turistico non se ne parlava neppure,
    4) nessuna attenzione all’Associazionismo sia esso culturale, sportivo, servizi sociali,
    5) servizi di Biblioteca non se ne parlava neppure. E’ stata la Comunità Montana ad istituire il servizio integrato.
    6) strutture culturali: nessuna al di fuori dell’ex cinema di Sardara, realizzato anche male.

    La provincia del Medio Campidano ha cercato di rilanciare il territorio e di valorizzare le grandi risorse economiche, sociali e culturali. In pochi anni si è fatto molto anche se ancora molto resta da fare.
    Gli amministratori possono essere simpatici o antipatici, basta non votarli la prossima volta, ma il problemma non è qui. Bisogna valutare se il territorio ci ha guadagnato in temini di visibilità,servizi e prospettive.
    Certo c’è da riflettere sui costi, che è necessario abbassare: ridurre il numero dei consiglieri, vietare i doppi incarichi, abbassare le indennità che sono ancora alte per i tempi che corrono, sanzionare gli amministratori assenteisti e dopo un certo numero di assenze farli decadere (ma questo potrebbe valere per qualsiasi Consiglio di un Ente pubblico).
    Inalzare la bandiera della protesta perchè è di moda serve solo a darci la zappa ai piedi. La riduzione di centri di rappresentanza non fa bene alla democrazia. Quando sono in pochi a decidere siamo alla dittatura o a una democrazia camufatta, come del resto è oggi.Nonostante il malessere le proteste continuano a fare quello che vogliono. Unica sensibilità dimostrata è per lo sciopero dei calciatori (povere stelle!) Eppure questi in un giorno guadagnano quanto un operaio non guadagna nella sua vita. Altro che abolire le Provinci, i Comuni! perchè no si aboliscono gli abusi! Perchè la protesta non la indiriziamo contro una legge elettorale mafiosa e truffaldina e andiamo tutti a firmare in Municipio all’ufficio elettorale? Il problema vero è che ad eleggere i nostri rappresentanti non siamo noi, ma i centri di potere nei partiti che si scelgono i loro amici e i loro esecutori (ies man) per cu prendono laute prebende.
    Qualcuno giustifica questa legge antidemocratita e assasina del potere degli elettori dicendo che bisogna difendere il bipolarismo ed evitare il proliferare dei partiti. Ma questi dove vivono? Ci sono più partitini oggi che prima della legge “porcata” di Calderoli!Questi riescono a piazzare i loro uomini di fiducia che spesso più che contribuire a governare fanno gli affaracci loro.
    Altro che abolire i governi del territorio e privare i cittadini di un punto di riferimento e di democrazia! E poi chissà perchè i più accaniti contro le provincie si fanno eleggere consiglieri.
    Ma quando è che ci svegliamo e cominciamo a pensare con la nostra testa e non con gli slogan del momento! Prima di tutto fuori la legge elettorale in vigore che tiene bloccate le nostre libere scelte e poi sulle provincie riflettiamoci un attimo.

    • Faccio fatica a non intervenire nella forma e nella sostanza.
      Nella forma, pur non essendo un accademico della crusca, mi piace il rispetto grammaticale della nostra lingua.
      1. Province, non provincie.
      2. Perché non perchè.
      3. Zappa sui piedi, non ai piedi.
      4. Indirizzare non indirizare.
      Ma questo è il problema minore.
      Nella sostanza: la buona amministrazione della Provincia di Cagliari avrebbe eluso il problema della creazione della Provincia del Medio Campidano.
      Il decentramento del potere a mio parere è usato come banale scusante per una spartizione di poltrone fra i soliti noti.
      La rabbia delle persone è giustificata e non è una moda.
      Ogni persona ha il diritto/dovere di informarsi, quello che offre la rete è di gran lunga superiore a ciò che offrono i canonici mass media.
      Basta fare qualche click in rete per trovare le spese mediche dei parlamentari nell’ultimo anno, il costo dei piatti al ristorante per gli stessi e via scrivendo.
      Non è una moda se il grido delle persone è “Tutti a casa”, è rabbia.
      Ieri scrivevo che:
      non sopporto
      ..chi quando prende un microfono in mano, si sente in diritto/dovere di doverti per forza insegnare qualcosa
      ..e chi inizia a raccontarti qualcosa esordendo con “In questa società..”.
      Non per fatto personale, chiedo scusa alla signora Concetta Vacca, è soltanto il mio parere su ciò che succede nel mio attorno.
      Buon Blog.

      • Egregio professore la ringrazio per l’attenzione e la fatica che ha fatto per intervenire.
        Sicuramente la forma in cui mi sono espressa è molto scorretta e invece di aver scritto di “botto” avrei dovuto rileggere e apportare le dovute correzioni. Per questo mi scuso con Lei e la Lingua Italiana. Ma qualche cosa dovrebbe rivederla anche lei perché “province e provincie” sono entrambi consentite. Veda lo Zingarelli, Oli-Devoto etc.
        Ma se avesse letto per intero il pezzo, di strafalcioni ne avrebbe colto tanti altri e avrebbe riempito la pagina di correzioni con la matita rosso-blu, tanto da sembrare una maglietta del Cagliari – calcio. Comunque ho scritto di getto e non pensavo di fare un compito in classe! Questo è per la forma.
        Quanto alla sua fatica d’intervento nella sostanza è un problema suo e non mio e veramente non ho capito cosa volesse dire.
        La rabbia, pur giustificata, è frutto dell’indignazione, giusta, ma non della ragione. Ogni cosa va vista ed esaminata per cambiare sul serio. Mi chiedo: e dopo che vanno “Tutti a casa” che cosa resta? Quale sarà la prospettiva di cambiamento. Chi e come si governerà una nazione, un territorio un paese? Che andare contro con “rabbia” sia di moda è innegabile, soprattutto quando diversi “arrabbiati” continuano con gli stessi comportamenti che si contestano agli altri e non segue una proposta alternativa.
        Penso invece che bisogna mettere in atto azioni che determinino il vero cambiamento non solo nella politica, ma nel nostro modo di essere e di rapportarci al territorio e agli altri.
        Il governo è importate altrimenti siamo all’anarchia, come è importante il decentramento per essere più vicini alla gente. C’è da discutere sul come, sulle rappresentanze e sui costi. Mi piacerebbe conoscere la sua idea in proposito e in alternativa al governo decentrato.
        Che gli abusi della classe politica ci siano è innegabile. Leggiamo e tocchiamo con mano tutti i giorni le distorsioni, malefatte e quant’altro riguarda il mondo politico, spesso con la complicità di molti. Ma il malcostume sta solo qui? Se diamo uno sguardo panoramico alla società va tutto meglio o quei vizi si trovano anche lì? Non siamo anche noi col nostro atteggiamento a favorire questo? La politica è certamente trainante e ritengo che non deve essere un mestiere ma servizio al cittadino. Se questo concetto non entra in testa agli elettori non usciremmo da questa situazione. Del resto la classe politica è il riflesso di ciò che noi siamo. Siamo i primi a fare la corte al potente di turno per avere qualcosa per “noi” non per il resto della società.
        Quando parliamo o scriviamo esprimiamo un parere che può essere d’insegnamento o fuorviante, sta a chi ascolta o legge fare le sue scelte, se poi uno non vuole ascoltare si tappa le orecchie e non legge e continua a fare e pensare come meglio crede, ma in ogni caso non può sfuggire al confronto.
        Il suo parere lo rispetto e lo ascolto, ma così come espresso (più corretto del mio nella forma) non lo condivido, perché ritengo che non tocca la sostanza delle situazioni.
        Pur essendo indignata per tante cose, non solo per molta parte della classe politica ignorante del paese reale, stupida e incompetente, ma anche per il modo di fare di tanta gente, sono del parere che bisogna pensare a serie alternative e muoversi per cambiare. Io, per esempio, vorrei poter votare liberamente senza imposizioni di sorta e non perché me lo impone un partito o per favorire carriere ma per eleggere un vero rappresentate della gente e che alla gente risponda. Ovviamente il discorso, per quanto riguarda la mia idea di “cambiare”, non finisce qui.
        La ringrazio per l’attenzione e mi scuso per la grammatica e la sintassi.

        • Mi dispiace aver urtato la sua sensibilità, e non lo scrivo con sarcasmo.
          La parte meno importante:
          ciò che ho scritto è firmato con nome e cognome, mi piacerebbe si usassero o l’uno o l’altro e non epiteti come -egregio professore-.
          Ho letto per intero il suo commento, è mia abitudine leggere con attenzione prima di scrivere o esprimere un’opinione.
          Ma questo lei non può saperlo, però presuppone che non l’abbia fatto.
          E questa è presunzione, non realtà.
          La parte più importante, cioè la sostanza:
          “Il decentramento del potere a mio parere è usato come banale scusante per una spartizione di poltrone fra i soliti noti.”.
          Questo ho scritto.
          Nella fattispecie: abolizione delle province, in quanto inutile sperpero di denaro pubblico.
          Quella vicinanza ai cittadini di cui lei scrive e di cui fa vanto è uno specchietto per le allodole.
          La maggior parte delle volte, come già scritto, è spartizione delle poltrone di potere fra i soliti noti.
          Piccolo e banale esempio che ognuno può verificare:
          si provi a contattare lo sportello SUAP istituito presso i comuni.
          Nella maggior parte dei casi non si riceve nemmeno risposta.
          Possiamo dialogare e confrontarci su tante cose, io cerco di attenermi all’argomento in questione senza filosofeggiare sulla politica e sull’anarchia.

          Riconosco di essere insofferente verso chi inizia un discorso con:
          “In questa società..” e ci racconta la società come se la persona stessa che racconta non ne facesse parte.
          Riconosco di non amare particolarmente le persone che gridano “Svegliatevi”.

          Un saluto a tutti e ancora buon Blog.

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