Il mercato «Le tre terre» non decolla

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Inaugurato frettolosamente nell’ottobre 2010 è ancora chiuso

Il mercato ortofrutticolo a “chilometro zero” del Medio Campidano, ribattezzato ambiziosamente «Le tre terre» (Linas, Marmilla, Campidano centrale) non avanza di un solo millimetro. Fermo al palo, chiuso. La struttura, di proprietà del Consorzio industriale di Villacidro (nella cui area è stato appunto costruito) e messo a disposizione della Provincia e del Comune per creare un punto vendita al dettaglio (ma anche all’ingrosso) riservato ai produttori agricoli mediocampidanesi, è fermo al palo dal 30 ottobre scorso, giorno di una inaugurazione forse troppo affrettata, un’operazione più che altro d’immagine che, a ben vedere, ancora non si capisce a chi allora potesse far gioco.  Fattostà che la struttura non era ancora pronta, sia sotto l’aspetto edilizio che, soprattutto, organizzativo. Per quanto riguarda il primo una pecca abbastanza grave, di questi tempi perfino inconcepibile quando si vanno a realizzare opere che devono essere poi di pubblica fruizione: barriere architettoniche ovunque e assenza di accessi per i disabili in carrozzina, che non erano stati previsti in fase di progettazione. Il problema è stato adesso superato con un ulteriore intervento (anche finanziario) da parte del Consorzio industriale, ma rimane l’aspetto organizzativo. Chi deve gestire il mercato «Le tre terre»? Si era parlato di un Comitato di agricoltori con la presenza di rappresentanti delle associazioni di categoria, ma anche questa proposta risulta ancora ferma al chilometro zero. L’impressione è che non siano molti gli agricoltori interessati, anche perchè il mercato è abbastanza fuori mano per la vendita al dettaglio. Potrebbe invece essere un mercato all’ingrosso e – si dice – non mancherebbe chi è pronto a farlo funzionare. Senza neppure spostarsi troppo.

Luciano Onnis – 11 luglio 2011

23 COMMENTI

    • La mentalità vecchia riesce a fare solo cose del genere … Ma perchè non vi fate un brodo !!! sempre se nessuno si offende e rispettando tutti quelli che lavorano… ciao e fate , fate sempre cose così perchè e facendo che che si migliora per il proprio paese .. . A sibiri

        • avevo proprio intenzione di andare in africa , ma , forse l’africa siamo noi .. e rispettando gli africani che vengono in sardegna ti posso dire che oggi coi tempi che corrono bisogna correre troppo e io non sono inseguito da nessun padrone mentre loro sono veramente perseguitati , anche se il discorso mi e sembrato un pò fuori orario ci capiamo lo stesso bull terrier va bene ?

  1. in un’impianto di tali dimensioni ma sopratutto del consorzio industriale,cosa doveva mancare?????ACCESSI PER I DISABILI IN CARROZZINA !!!! mentre se un cittadino costruisce un locale commerciale lo tartassano di permessi e ca…. vari……problema vissuto sulla pelle della mia famiglia!!!! RIDICULI !!!!

  2. L’ennesima dimostrazione di come si sprecano i soldi della comunità !!! “e io pago” disse Totò in un suo vecchio film….. purtroppo questo non è un film ma l’amara realtà !!!! Qualcuno un giorno dovrà pur rendere conto a cosa serve una struttura del genere, altro che prodotti a kilometro zero, l’ennesima struttura nata per creare un ricettacolo di voti e finita nel nulla, cosi come l’ippodromo e tante altre opere che non è il caso di elencare, tanto a questo ci pensa il Gabibbo !!!! E’ una vergogna che i responsabili di tali sperperi non paghino mai! Meditate gente….. meditate …….

  3. E’ scritto: “Potrebbe invece essere un mercato all’ingrosso e – si dice – non mancherebbe chi è pronto a farlo funzionare. Senza neppure spostarsi troppo.”
    Si allude per caso a John Flyes?

  4. Come sempre si spendonop dei soldi in mega strutture inservibili, ma quando sono stati dati i finanziamenti sulla carta doveva dare dei posti di lavoro e altre fesserie che si dicono in questi casi ogni qualvolta si deve costruire qualcosa che portera’ x posti di lavoro. Ogni costruzione porta solo a far diventare piu’ ricca la filiera del cemento e basta.

  5. tutti commenti negativi ma stranamente questa gente riesce sempre a vincere le elezioni… qualcuno dovrà pur votarli dico io…si è bravi a parole ma quando c’è da esprimere un voto i più si fanno “comprare” da promesse fasulle e questi ladri continuano a governarci….povera Villacidro.

  6. Il problema è che non si può ostacalorare la grande distribuzione. Dagli agricoltori ai consumatori, tutti devono essere schiavi di qualcuno che è posto più in alto. Questo è il punto, non c’è amministrazione che tenga…

    • se uno pero’ smette di sentirsi schiavo e si considera un semplice dipendente e si assicura che tutti i suoi diritti siano rispettati e non gli venga mai tolto il rispetto si puo’.
      E’ un’utopia lo so ma anche l’applicazione del vangelo lo è:Gesu’ è stato solo uno e unico

      • Non si può mettere la testa sotto la sabbia e illudersi che le cose non siano come in realtà sono. La filiera agricola è stata scientemente allungata al fine di agevolare la grande distribuzione: né gli agricoltori né i consumatori sono padroni del proprio destino. La grande distribuzione e la grande industria agricola controlla e tiranneggia i contadini, imponendo loro prezzi bassi e costringendo i consumatori a consumare prodotti di bassa qualità. In passato il passaggio dal produttore al consumatore era praticamente diretto, oggi è tutto allungato a dismisura. Tutto questo ci rende schiavi, da questo punto di vista agricolo. L’unico modo per non esserlo sarebbe produrre per l’autoconsumo.

        • hai ragione Glanico io non ho mai detto il cotrario,quello che non condivido e che si dica che si è costretti.
          Tu stesso del resto proponi la soluzione,produrre per l’autoconsumo.In un piccolo paese agricolo si puo’,non siamo in una metropoli.
          La grande distribuzione avrebbe un iter diverso se la gente la smettese di comprare anche cio’ di cui non ha bisogno e badasse piu’ alla qualita’ che alla quantita’.S’ogu è prusu mannu de sa bucca!!!!!!!!!!
          Siamo schiavi di noi stessi e non facciamo altro che accusare sempre gli altri,perchè crediamo che questo ci renda innocenti

          • Prima di tutto è necessario avere consapevolezza: la schiavitù esiste ancora. Non abbiamo più le catene ma la schiavitù c’è.

            Se c’è schiavitù, allora esistono schiavi e schiavisti.

            Questo progetto delel tre terre non funziona perchè lede gli interessi della grande distribuzione. Se pure dovesse, un giorno, essere avviato, credo che rimarrà qualcosa di marginale.

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