I guadagni degli impianti eolici nel Medio Campidano

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L’interessamento di tre società per l’installazione di tre nuovi impianti eolici nella zona industriale di Villacidro, sta suscitando qualche polemica. Questo il punto di vista di un giovane ingegnere villacidrese.

Mi sono preso la briga di fare qualche calcolo per stimare la producibilità di questi nuovi impianti e soprattutto quale potrebbe essere l’introito monetario per queste aziende. L’obiettivo sarebbe quello di valutare se questi impianti costituiscono davvero un motore per lo sviluppo del territorio, oppure solo una speculazione che lascia le briciole alla comunità. La descrizione delle tre aziende l’ho tratta da un recente articolo comparso in questo blog:

“La prima società ad aver concluso la prassi già nel maggio 2010 è la Green Energy Sardegna S.r.l. con sede a Cagliari, con un progetto relativo ad un parco eolico di 30 aerogeneratori da 3MW cadauno, che però ha dovuto attendere per il blocco imposto dalla giunta Cappellacci a cui la stessa società propose ricorso al TAR ottenendo esito positivo. Stesso discorso per la Das Villacidro S.r.l. con sede a Colico, in provincia di Lecco, (…omissis…). La terza società è la Medio Campidano Eolica S.r.l. con sede a Bolzano con un progetto più ambizioso pari a 68 aerogeneratori da 3MW l’uno, lo studio di Impatto Ambientale verrà presentato al pubblico lunedì 6 giugno a San Gavino M.le.”

Curioso notare che due aziende su tre non hanno sede in Sardegna nonostante i nomi accattivanti che richiamano il territorio.

Vediamo quali sono le fonti di guadagno di un impianto eolico:

Fonti di guadagno di un impianto eolico

Un impianto eolico guadagna dall’immissione dei certificati verdi e dalla vendita dell’energia nel mercato elettrico. Lo storico del valore dei certificati verdi ha assunto il seguente andamento negli ultimi tre anni (fonte Gestore Mercato Elettrico):

Valore Certificati Verdi (aggiornato al 25/05/2011)
anno 2009 2010 2011
prezzo minimo (€/MWh) 80 80 79,95
prezzo massimo (€/MWh) 87,15 92,5 86,1
prezzo medio ponderato (€/MWh) 85,14 85,11 82,02
n. CV (negoziati) 44.551 1.536.485 281.723

Tabella 1: Andamento storico valore CV.

Per quel che riguarda la vendita dell’energia, dal sito del GME è possibile ricavare il PUN (prezzo unico di acquisto) degli ultimi anni:

Sintesi annuale vendita energia Prezzo d’acquisto. PUN (€/MWh)

Quantità totali energia (MWh)
periodo media min max
2004 51,6 1,1 189,19 231.571.983
2005 58,59 10,42 170,61 323.184.850
2006 74,75 15,06 378,47 329.790.030
2007 70,99 21,44 242,42 329.949.207
2008 86,99 21,54 211,99 336.961.297
2009 63,72 9,07 172,25 313.425.166
2010 64,12 10 174,62 318.561.565

Tabella 2: Andamento del prezzo unico d’acquisto.

Stima dei guadagni

Per calcolare la producibilità degli impianti nella zona di Villacidro, sono stati utilizzati i dati di produzione del vicino impianto nella zona di Guspini che è composto da 35 aerogeneratori da 2 MW ciascuno, per un totale di 70 MW di potenza nominale.

L’impianto secondo la società costruttrice produce all’anno circa 120.000-140.000 MWh. Considerata la vicinanza del suddetto sito alla zona di Villacidro e tenuto conto della tipologia dei venti prevalenti che caratterizzano tutta la pianura del Campidano, appare lecita l’operazione di utilizzare i dati di produzione dell’impianto di Guspini per fare una stima della producibilità degli impianti da installare a Villacidro.

Fatta questa premessa è possibile calcolare l’energia prodotta da un singolo MW di potenza installata nell’impianto di Guspini. Dal calcolo emerge che per 1 MW di potenza installata si producono 1714,28 MWh; questo è il dato che verrà utilizzato per il calcolo dell’energia producibile negli impianti di Villacidro.

Per calcolare i ricavi si utilizzerà il prezzo medio ponderato di acquisto del CV nell’anno 2011 pari a 82,02  €/MWh e il PUN medio dell’anno 2010 pari a 64,12 €/MWh.

La stima della produzione e dei relativi guadagni annuali è mostrata nella tabella sottostante:

società P impianto [MW] E producibile [MWh/anno] ricavi CV/anno ricavi vendita/anno ricavi totali/anno
Green energy Sardegna 90 154.285,71 12.654.514 € 9.892.800 € 22.547.314 €
DAS Villacidro 87 149.142,86 12.232.697 € 9.563.040 € 21.795.737 €
Medio campidano eolica 204 349.714,29 28.683.566 € 22.423.680 € 51.107.246 €
Tot 381 653.142,86 53.570.777 € 41.879.520 € 95.450.297 €

Tabella 3: Producibilità e stima dei ricavi dei nuovi impianti.

Per quel che riguarda la Green Energy Sardegna S.r.l. si stima un guadagno annuale di 22.547.314 €, per la DAS Villacidro S.r.l. di 21.795.737 € e per la Medio Campidano Eolica S.r.l. di 51.107.246 €. Il valore degli utili che incasseranno i Comuni, supposti siano il 2% dei ricavi, si aggirerebbero dai circa 450.000 € per il primo impianto, 430.000 € per il secondo e di 1 milione di euro per il terzo. Vedendo queste cifre, ci si chiede se sia eticamente giusto che le ricadute sul territorio corrispondano a un introito 50 volte inferiore al ricavo ottenuto delle tre Società. Inoltre è noto che per la costruzione e la gestione di tali impianti ci si rivolge ad aziende specializzate nel settore che lasciano scarso spazio di impiego alle professionalità locali. A mio parere la distanza tra il ricavo percepito dalle Società e il beneficio ottenuto dal territorio è troppo elevata. Sarebbe quindi  auspicabile una presa di coscienza da parte della popolazione dell’enorme giro d’affari che questi impianti muovono, con la conseguente ridiscussione della percentuale spettante ai comuni affinché un’opportunità simile non diventi uno scippo delle risorse del nostro territorio. Un altro scenario ancora più interessante prevedrebbe la partecipazione diretta della popolazione locale e delle amministrazioni pubbliche all’investimento in impianti che sfruttassero le risorse energetiche (sole e vento) della pianura del Campidano, in modo che tutta la ricchezza prodotta rimanesse all’interno del territorio stesso e a favore delle collettività. Mi rendo conto delle difficoltà che questo scenario comporta, ma non mancano in Italia e all’estero di esempi di comunità virtuose che hanno investito in questo settore con risultati positivi sorprendenti.

Giuseppe Aru

Villacidro.info – 10 giugno 2011

27 COMMENTI

  1. Va benissimo il punto di vista economico, però bisognerebbe valutare anche l’impatto ambientale e quello sulla fauna aviaria. Non sarebbe più opportuno utilizzare quegli spazi per sviluppare un progetto agricolo o qualcosa del genere?

    • Certo l’impatto ambientale va considerato, cmq considera che le pale eoliche occupano una base abbastanza ristretta che consentono a molte colture al di sotto delle torri. Inoltre dopo la vita utile dell’impianto può essere smontato con basse conseguenze ambientali riportando il sito a come era in origine. In più il guadagno che la comunità avrebbe sarebbe molto più elevato, se fossero i cittadini stessi a investire rispetto ad attività agricole.

  2. Il 2% -3% nelle casse dei comuni coinvolti e l’elemosina dei canoni d’affitto ai proprietari terrieri risultano, davanti agli introiti (anche post tasse)delle aziende, cifre davvero risibili.
    Un’amministrazione “illuminata” dovrebbe valutare seriamente la possibilità che quota dell’energia prodotta rimanga da consumarsi “in loco”, con conseguente abbattimento delle tariffe, o meglio ancora compartecipare – come già sembra succedere da altre parti in Italia – ai progetti.
    O forse in Sardegna non siamo così preparati…

  3. L’impatto ambientale è l’ultimo dei problemi!Come riportato in articolo, il guadagno percepito dalla società installatrice è 50 volte suxeriore a quello assicurato ai comuni!Inoltre mi pare si trascurino diverse voci relative alle spese di smaltimento (cemento e ferro delle sedi di appoggio) qualora le pale dovessero esser rimosse, gestione della manutenzione,ammortamento della spesa iniziale, effettivo beneficio sulla bolletta e via discorrendo.

  4. C’è da rendere noto che parte di quel guadagno che le imprese hanno è diretto a ricoprire tutti i costi del project financing e del contratto di finanziamento sottoscritto con le banche d’affari senza la quale le società non potrebbero mai investire nel nostro territorio e non investendo i Comuni non potrebbero nemmeno incassare quel 2-3 % sul fatturato annuo. Si consideri che un contratto di finanziamento sottoscritto per la realizzazione di questi impianti è di milioni di euro.

    Poi per quanto riguarda l’impatto ambientale io spero che sempre più le imprese decidano di investire anche sul fotovoltaico e sulle biomasse.. e da questo punto di vista le stesse Pubbliche Amministrazioni potrebbero avviare dei progetti sui loro edifici con la possibilità di fruire di ulteriori incentivi diretti a promuovere e realizzare l’efficienza energetica degli edifici stessi, bonus che vanno ad aggiungersi alle tariffe incentivanti riconosciute dal Quarto Conto Energia per il fotovoltaico.

    • ciao.-) queste Aziende…saranno EUROfinanziate, il bello è che viene finanziato il progetto di realizzazione e non il mantenimento in vita degli impianti, pertanto a voler pensar male……e molte volte si indovina, dopo che si prendono i loro bei eurosoldini mollano tutto e nosu ci perdeusu latti e casiddu.-)))))))));

  5. Gran bell’articolo Giuseppe!

    Una famiglia di 4 persone consuma in media 3.5MWh all’anno. Ipotizzando che a Villacidro ci siano ca 10mila famiglie di questo tipo, quindi un consumo di 35000MWh, con un impianto molto piu’ piccolo di quelli nel prospetto potremmo diventare energeticamente indipendenti. Sarebbe un investimento niente male per la comunita’.

  6. Si lavora sulle grandi concentrazioni di potenza per favorire le solite poche grandi aziende. Come si è ragionato e lavorato sul fotovoltaico domestico si potrebbe fare la stessa cosa per il micro- e (cosiddetto) pico-eolico.
    E’ meglio produrre energia in modo concentrato e poi distribuirla oppure produrla direttamente sul sito dell’utenza? Non è meglio distribuire l’autonomia energetica anzichè concentrarla, altrimenti che autonomia è?
    Inoltre in Italia si dispone di grandi conoscenze tecniche sullo sfruttamento dell’energia geotermica ( si può dire che gli scienziati italiani hanno per decenni insegnato in giro per il mondo come si può ricavare energia dal calore endogeno della terra ) ma la situazione pratica è ancora allo stato primitivo rispetto agli altri paesi UE, nonostante la gran sfruttabilità della risorsa.
    La stessa energia da biomasse, se ottenuta con criteri non distruttivi nei confronti del territorio, sarebbe una risorsa da considerare più seriamente.
    Tornando al caso specifico dei megaimpianti di cui qui si parla, oltre ai calcoli economici ed alle relative considerazioni che, facilmente, ne possono derivare si può aggiungere che il risultato effettivo dell’impatto ambientale lo si vedrà tenendo conto oltre che del rapporto (numero aerogeneratori/superficie utilizzata) anche delle tonnellate di cemento complessivamente usate per le basi degli stessi aerogeneratori. Lo smantellamento stesso dell’impianto (sulla cui effettiva realizzazione si dovrà poi vedere) influisce notevolmente sull’impatto ambientale. Ricordo, inoltre, che non è raro vedere in Italia impianti realizzati da tempo, in condizioni di vento ottimale ma con pale ferme. Vuoi per ragioni di fermo tecnico (saturazione rete) vuoi perchè una volta ottenuti i contributi…
    Per chi ritiene secondaria la questione ambientale direi che la conservazione dell’ambiente non è una esigenza filosofica, ma una necessità anche economica oltrechè vitale.

    • @Angelo: perfetto! Perchè si preferisce concentrare anzichè favorire l’autonomia famigliare e aziendale?Non sarà che il sistema capitalistico trova più vantaggioso calarci dall’alto la sua energia e imporci così le proprie vantaggiose regole?Domanda retorica ovviamente, ma non per tutti…

      Le biomasse sarebbero una buona idea, se non fosse che si utilizzano spesso i paesi del terzo mondo per produrre quelle biomasse che servono a noi, mentre a loro magari servirebbe grano per fare pane. Tutto è capitalismo. Tutto è deciso dalle regole capitalistiche.

      L’unica soluzione, per quanto riguarda l’energia, è quella di attuare politiche di decrescita della popolazione e di calo dei consumi.

      • Sulle biomasse hai perfettamente ragione, infatti ho scritto di “criteri non distruttivi nei confronti del territorio”, intendevo riferirmi anche allo sfruttamento dei paesi poveri per la produzione di biocarburanti. Si possono usare, ad esempio, gli scarti dei prodotti dell’agricoltura; e da noi ce ne sono veramente a tonnellate…
        D’accordissimo sul fatto che la prima fondamentale scelta debba essere una politica di riduzione dei consumi, sarebbe proprio la scelta più seria. Qualcosa, a riguardo, si comincia a sentire.
        Lo svantaggio “ideologico” di megaimpianti di questo tipo (dato che sono basati su una risorsa naturalmente disponibile e gratuita), sta anche nel fatto che si illudono le persone di poter continuare a consumare con questi ritmi, tanto il vento ed il sole “non finiscono mai”…
        Se ognuno in casa propria si rendesse meglio conto del significato dei propri consumi, oggi non avremmo tutta questa fame di energia.
        Infine, e lo si può arguire da diversi interventi su questo sito sul tema in oggetto, occorre fare i conti con una sempre più insinuante azione pubblicitaria degli addetti ai lavori.

  7. Parole,parole,parole.Sono secoli che ci parliamo addosso e nel frattempo gli stranieri si approfittano di questi “ingenui selvaggi” – Loro non parlano. Loro fanno – Fanno progetti,chiedono le concessioni,cercano finanziamenti,costruiscono gli impianti e si arricchiscono alla faccia nostra.Continuiamo a parlare che l’estizione è vicina.

  8. Ma quali finanziamenti europei.. i finanziamenti arrivano dalle Banche.

    Per quanto riguarda il mini eolico e fotovoltaico dovremo essere i primi noi a voler investire per migliorare in efficienza energetica i nostri immobili ma nella mentalità comune si dice che non ci sono i soldi e non si fa.. perchè comunque il recupero dell’investimento è nel giro di una decina di anni. Non ci si rende conto del vantaggio immediato con il regime dello scambio del posto (regime diverso da quello dei grandi impianti che operano in regime di immissione in rete). Le nostre aziende non investono in questi mercati perchè non hanno la sostenibilità finanziaria e non possono dare le dovute garanzie ad una banca che poi finanzi il progetto.

    Quanto al biogas la Sardegna sta portando avanti diversi progetti, dovrebbe essere un settore in espansione. Tuttavia ci sono ancora dei problemi da risolvere per rendere finanziabili i progetti stessi. Ma è un settore da sviluppare.

    Io sono un avvocato, di Villacidro e lavoro per uno studio legale a Milano che si occupa di energia e rinnovabili ed offre assistenza alle società (del Nord ed estere) che investono nella nostra Terra come in tutto il Sud. Potete capire il Paradosso.. alla fine dal Nord io per lavoro mi occupo del Sud. Per permettere alle aziende sarde di investire qui, le aziende devono avere assistenza legale, tecnica e finanziaria qui sul nostro territorio.. tutte risorse che mancano.. e purtroppo siccome sono settori molto specifici le aziende territoriali che potrebbero provare ad aprirsi una porta in questo mercato in espansione rinunciano perchè non hanno i mezzi e lasciano lo spazio alle società del nord o estere. E’ la mentalità che si deve cambiare.. diventiamo imprenditori di noi stessi!

  9. Ricordo a tutti, o Li informo, che proprio l’area del Campidano ( con T>100 °C a 1000 m di profondità e sismicità praticamente nulla ) sembra essere adatta per la generazione geotermica col sistema a rocce calde secche.
    Vengono classificate rocce calde secche quelle zone della crosta terrestre con
    200 °C <T< 350 °C senza circolazione di fluidi, la cui alta termalità è potenzialmente sfruttabile tramite fratturazione artificiale delle rocce e circolazione forzata del fluido, come a Los Alamos nel 1970.
    Inoltre in un'isola potrebbe venire pratico pensare alla forza delle maree e delle correnti marine per generare energia; esistono impianti del genere nel canale di Bristol e a Messina.
    Credo che una maggiore cooperazione tra le aziende sarde possa contribuire a creare quella mentalità che serve ad acquisire il giusto know-how per affacciarsi con sicurezza sul mercato di tutte le energie rinnovabili. Il debito di emissioni di gas serra dell'Italia, con riferimento alle richieste del protocollo di Kyoto, è enorme. Il gap è di molto superiore rispetto alla media Ue, il conseguente sforzo di azzeramento che ne deve derivare sarà legato ad una sempre maggiore riduzione dello sfruttamento delle fonti convenzionali a favore di sistemi energetici che riducano sensibilmente l'impatto ambientale e favoriscano il risparmio energetico: sono quelli legati alle fonti rinnovabili.
    Occorre però anche stabilire quali siano i modi migliori per sfruttarle a seconda delle diverse condizioni ambientali; c'è poi un particolare non secondario: sarà bene ipotizzare che gli incentivi legati alle rinnovabili non dureranno in eterno ma, presumibilmente, sino a quando la diffusione di questo tipo di impianti non sarà tale da eguagliare l'ammontare di produzione d'energia dovuta agli impianti da fonti convenzionali.

  10. La miglior energia è quella che non si consuma!!! Io sono d’accordo sia con Elisa che con Angelo, dobbiamo come comunità cercare di creare un GAS per l’acquisto di impianti sia di microeolico che di fotovoltaico, poi dovremmo convincere e incentivare il solare termico che non viene considerata ma da dal 1970 è il sitema più diffuso al mondo!!!
    Tutti noi possiamo fare qualcosa esempio io e mia moglie consumiamo in media 700 kwh all’anno e utilizziamo tutto in classe A+, in questo periodo aprile/settembre (nuvole permettendo) utilizziamo i fornisolari per la cottura dei cibi (dal pesce ai legumi al riso etc) non utilizzando il gas e quindi non cosumando un’ energia inquinante e destinata all’estinzione, utilizziamo una compostiera e da tre mesi non mettiamo l’umido fuori per la raccolta(con il risparmio per il comune e il recupero del compost per l’orto di casa).
    Questi sono degli esempi che però se fatti da tante famiglie aiuterebbero a non creare dei mega impianti per produrre dell’energia che non ci servirebbe!!
    Comunque complimenti per l’articolo.

    • Sono veramente lieto di poter contribuire alla vivacizzazione del confronto su un tema così importante. Sono proprio questi esempi di possibili comportamenti virtuosi per tutti che ci aiutano a capire meglio come si potrebbe fare per migliorare la situazione. Il solare termico è un altro fondamentale strumento, come anche il compostaggio domestico, ma la cosa essenziale sarebbe proprio la promozione di comportamenti volti al minor consumo energetico possibile.

  11. complimenti per l’argomento,
    perchè non fatte una cosa simile per informare tutta la
    popolazione,con delle riunioni nei quartieri?
    è un argomento da far capire a più persone ormai si deve andare in questa direzzione .

  12. Si vede che non conoscete chi sono gli “investitori” hahaha…andrangheta spa e mafia spa, afare da parafulmini altolocati imprenditori o faccendieri e dovete vedere come si danno da fare per “rubare” e li chiamano investimenti…non pagano tasse non lasciano soldi sul territorio ecc una vergogna italiana e soprattutto sarda… non vi sono finanziamenti ma reciclaggio di soldi mazzette ecc….a volte mi dispice essere sul territorio sardo solo per l’ignoranza e studidità della classe imprenditoriale politica bancaria e della giustizia costretta a applicare le leggi fatte da quelle due classi dirigenti che poi detengono la propietà delle cose comprese le persone 🙁 svegliatevi dal sonno atavico che giace su quest’isola….

  13. Imprenditori nostrani collegati co società straniere e compiacenti, lucrano sull’energia PULITA, FANNO AFFARI e deturpano il nostro territorio.
    Società di comodo e sono come delle matriosche, difficili da idenficare chi c’è dentro.
    Villacidro e territorio limitrofo, non è immune a queste LOBBBY… faccendiere dell’energia pulita, sono nemici in politica di VERDINI,FLAVIO CARBONI,PINELLO COSSU … ma fanno lo stessa cosa nel vasto mondo dell’energia alternativa.
    Il Medio Campidano è appetibile a queste società, DOVE TROVANO AMMINISTRATTORI DI FAVORE , devo dire che ci sono molti comitati che si fanno sentire, e cercano di opporsi…. vedi Guspini e Gonnosfanadiga, bisogna controllare e verificare gli interessi malsani e di natura solo di ritorno economico degli attori principali.
    Ora a Villacidro l’eolico in località Su Tasuru, prima IL SOLARE A CANNAMENDA…..sono cose che poi ne ci fanno risparmiare nella nostra bolletta, o sono solo COSE che fanno fare affari a queste società, di fatto deturpando il nostro territorio… dovrebbero dire la verità e non solo fandonie. . e dire chi ne trae vantaggi solo economici.
    Bisogna stare attenti poi ci troveremmo il territorio contaminato.. la sola disgrazia che ci lasciano, per loro però solo GUADAGNI E DENARI FACILI.

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