Fotovoltaico: in arrivo 9,7 mln di euro per l’impianto della Keller

9

Enfinity, multinazionale belga sesto player del settore delle rinnovabili al mondo, annuncia che Meliorbanca S.p.A., ha sottoscritto un finanziamento di 9.7 milioni di euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico parzialmente integrato della potenza di 2,349 MWp, realizzato sul tetto dei capannoni industriali di Keller Elettromeccanica a Villacidro (VS), in Sardegna. Il finanziamento, già erogato, è stato concesso alla società di scopo Enfinity Montessori S.r.l., controllata dal gruppo Enfinity ed è destinato a coprire l’80% dell’investimento.

La centrale, realizzata da Busi Impianti e che sarà in grado di generare 3.120 GWh di energia elettrica, è stata allacciata a maggio 2011 e godrà delle tariffe incentivanti 2010 sulla base del decreto “Salva Alcoa” (legge 129/2010). Tale realizzazione eviterà l’emissione in atmosfera di 1.656 tonnellate di anidride carbonica l’anno, equivalenti al beneficio che si otterrebbe a seguito di una riforestazione boschiva annua di circa 8.7 ettari.

Questo investimento rappresenta un passo importante nella strategia di sviluppo di Enfinity che, in sintonia con IV° conto energia, concentrerà sempre più la sua attenzione su questo tipo di soluzioni. L’operazione inoltre avrà un impatto benefico territoriale non solo per i vantaggi ambientali, ma anche per quelli occupazionali nella realtà produttiva di Villacidro” ha detto Alessandro Asperti, Head of Investment Italia e Sud Europa di Enfinity,

Questa realizzazione è perfettamente coerente con la mission di Enfinity, che ha focalizzato i propri sforzi sui tetti: si tratta infatti di una società nordeuropea, nata e cresciuta in paesi dove si realizzano essenzialmente progetti su copertura e non su terreno, cisa che ha permesso al gruppo di maturare un’expertise che l’ha resa leader del settore.  Redazione GreenBiz.it

Villacidro.infogiovedì 30 giugno 2011

9 COMMENTI

  1. Non so, il fotovoltaico non mi convince per nulla. I pannelli ingombrano, producono relativamente poca energia (e solo di giorno), sono costosi da realizzare e un giorno andranno smaltiti con chissa’ quali altri costi. Ora come ora l’investimento funziona solo grazie agli incentivi statali. L’eolico mi sembra molto piu’ razionale. Visto che bel venticello tira anche oggi…

    • Non è vero che producono poca energia, sono puliti, e si, funzionano solo di giorno.
      Perchè, tu utilizzi la corrente di notte?
      Se si usa la notte, si utilizza quella accumulata durante il giorno…
      E se non dovesse bastare, si usa quella ”normale”
      Ma senza dubbio non si consuma ai livelli attuali.
      Il vento di cui parli tu, soffia oggi..non tutto l’anno.

      • In inverno le ore di buio sono superiori a quelle di luce. Poi ci sono le giornate nuvolose. La corrente di notte? Certo, lavatrice e lavastoviglie e’ meglio farle partire la notte. E la cena a che ora la fai, alle 18 e poi a dormire? La TV, le luci… frigorifero e congelatore la notte li spegni?

        Purtroppo non esistono ancora accumulatori in grado di sostenere tutti questi consumi durante una notte intera.
        Una strada molto interessante in tal senso e’ il termosolare, che consente di accumulare l’energia sottoforma di calore. Ma in questo caso si torna a parlare di centrali e non di “semplici” pannelli.

        Riguardo il vento, non c’e’ affatto bisogno che ci sia sempre un vento come ieri. Basta anche una brezza appena percepibile, e in sardegna queste condizioni ci sono almeno per 300 giorni all’anno grazie al fatto che siamo un’isola e godiamo in continuazione dello scambio termico tra mare e terraferma.

        • Non mi pare che qui in sardegna ci sia il problema delle giornate nuvolose, o delle lunghissime ore di buio.
          Non uso lavastoviglie.
          Basta ottimizzare i lavaggi in lavatrice.
          La cena la fai ai fornelli, a gas.
          No, ma sono A++.
          Invece gli accumulatori ci sono.Vallo a dire ai tedeschi o a chi ha investito da tempo in questa tecnologia.
          Si certo.
          Allora installiamo una pala per ogni cittadino, anzi, due.Così freghiamo chi ce ne vuole installare solamente 130.
          Ti potrei controbattere che siamo in una zona dove il sole batte tutto l’anno.
          Il problema, è limitare i propri consumi.

          • In inverno le ore di buio ci sono indipendentemente dal clima. Non so se in cima a Monte Omo cambi qualcosa, ma qui in bisciad’e basciu a Dicembre/Gennaio fa luce intorno alle 8 e buio verso le 17; siamo intorno a 9/10 ore di luce su 24. L’asse terrestre e’ inclinato cosi’, c’e’ poco da fare. Oltretutto fortunatamente stiamo assistendo a inverni discretamente piovosi, e quindi le nuvole grazie a Dio si vedono eccome. Chiedi a chi ha impianti fotovoltaici in casa quanto producono in quei giorni. Se poi non usi la lavastoviglie a conti fatti stai sprecando energia e acqua. Il gas, nemmeno quello e’ gratis, si consuma molta energia per portartelo a casa, soprattutto qui da noi che e’ ancora in bombole.

            Gli accumulatori per assicurare l’energia notturna ti assicuro che non esistono, ed e’ il motivo principale per cui ancora non vedi auto elettriche scorrazzare dappertutto. I tedeschi che tu citi non per niente hanno il nucleare, anche se hanno promesso che cercheranno di liberarsene; stiamo a vedere.

            Sul fatto che sia necessario risparmiare energia siamo d’accordo in ogni caso.

  2. Si parla di copertura dei solai della fabbrica e questo è già un vantaggio in quanto si evita l’ingombro a terra!La multinazionale è Belga,pazienza, visto che qui non si rischia mai, neanche a fronte di cospicui contributi che però vanno calando. Io penso che ricoprendo tutte le strutture pubbliche di pannelli di ultima generazione si potrebbe rientrare dall’investimento iniziale col risparmio delle bollette e con la vendita dell’energia in surplus. Certo non si hanno sicurezze sulla durata e sui costi di smaltimento quando esauriranno la loro funzione! Ma non è uranio e la tecnologia avanza! Il rischio penso ne valga proprio la candela!!!!

    • Certo non e’ uranio, ma per costruirli e per smaltirli (e non solo) serve energia, in quantita’ che non sembra ben chiaro se e quanto superiore a quella restituita dal pannello durante la sua relativamente breve vita. E questa energia da qualche parte deve arrivare: o proprio dall’uranio o dal petrolio o dal carbone.

      La questione e’ abbastanza semplice: un pannello di tot metri puo’ produrre al massimo l’energia totale che riceve dal sole in quei tot metri. Ora, il sole arriva a terra con la potenza massima di 1kW per mq. Se si riuscisse a convertire TUTTA la radiazione solare in energia ci vorrebbero 3mila (!) pannelli da un metro per ottenere la stessa potenza di un singolo generatore eolico da 3MW. Il problema e’ che i pannelli sono in grado di convertire meno del 20% dell’energia che ricevono, quindi per arrivare a quei 3MW ne occorrerebbero almeno 5 volte tanto, ovvero 15mila mq. E anche una volta realizzato un impianto simile, la sua resa notturna sarebbe costantemente 0 mentre la sua resa massima la avresti soltanto nei pomeriggi estivi.

      Ovvio, anche il vento non e’ sempre costante, ma dalle nostre parti i giorni di bonaccia assoluta si possono davvero contare sulla punta delle dita.

      • Intanto la durata prevista di un impianto fotovoltaico (od anche solare termico) è ormai pari a circa 25 anni; si calcola che entro cinque anni di esercizio dell’impianto un pannello abbia restituito l’energia necessaria per la sua costruzione, non so dire riguardo lo smaltimento. Lo stesso problema esiste però anche per gli aerogeneratori. Circa il rendimento: mi sa dire se esistono macchine di qualunque tipo con efficienza unitaria (ossia convertitori in grado di restituire tanta energia quanta ne viene assorbita)?
        Inoltre eolico e fotovoltaico non sono mutuamente esclusivi: spesso, specie in ambito urbano, si possono utilizzare soluzioni combinate eolico-fotovoltaico, con rotori ad asse verticale. Certo, si tratta di casi particolari.
        Per completezza sarebbe il caso di illustrare brevemente le problematiche relative agli impianti eolici: le voci di interesse riportate nella Direttiva Europea 97/11/CE si riferiscono all’impatto paesaggistico, a quello naturalistico, a quello acustico, a quello sulla sicurezza dei luoghi, a quello dei campi elettromagnetici e sulle telecomunicazioni. E la “misura” di questi impatti aumenta all’aumentare delle dimensioni dell’impianto. E’ qui troppo lungo sviluppare la problematica relativa ad ogni tipo di impatto, in quanto ci sono tanti aspetti specifici.
        Infine mi pare si stiano considerando solo due fonti d’energia; esiste anche la fonte geotermica, esistono le biomasse, l’energia magnetica, le maree e le correnti marine. Per ognuna di queste possiamo discutere di vantaggi e svantaggi, non credo che qualcuno voglia affermare che non ci sia da migliorare in ogni modalità di sfruttamento delle fonti energetiche.
        Un’altra considerazione riguarda il fatto che non si vede l’utilità di una data scelta se non la si può considerare riferita ad una politica energetica generale: che senso ha aumentare la produzione da fonti “alternative” se contemporaneamente non viene proporzionalmente ridotta quella da fonti “convenzionali” sino ad annullarla (non so sino a che punto lo si faccia)?
        Nel caso specifico di questo mega-impianto, tipologia che non mi sento di preferire qualunque sia la fonte utilizzata, almeno si sono usate coperture di edifici e non terreni agricoli.
        E’ ovvio, poi, che gli incentivi non dureranno in eterno.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.