Sisinnio Mocci. martire nelle Fosse Ardeatine

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Oggi 24 marzo ricorre l’anniversario della scomparsa del compaesano Sisinnio Mocci morto nell’eccidio delle fosse Ardeatine 67 anni fa.

Sisinnio Mocci nasce a Villacidro  il 31 dicembre 1903 da Giuseppe e Barbara Piras.
Di professione operaio è da sempre comunista, nel1931 si trova in URSS dopo essere già stato emigrato in Argentina e Francia, poi è combattente in Spagna nelle Brigate Internazionali, è in seguito deportato nel campo francese di Vernet e poi a Ventotene.
Dopo l’8 settembre 1943 partecipa alla resistenza romana come comandante di una formazione partigiana capitolina. Ricercato, per un certo periodo si nasconde presso la villa romana del regista Luchino Visconti, poi, catturato dai nazifascisti il 28 febbraio 1944, sarà fucilato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

Tratto dall’enciclopedia On-line Wikipedia

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  1. Sisinnio MocciDa Wikipedia, l’enciclopedia libera.
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    Sisinnio Mocci (Villacidro, 31 dicembre 1903 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un partigiano e antifascista italiano e una vittima delle Fosse Ardeatine.

    La vita[modifica]Sisinnio Mocci nasce a Villacidro (Medio Campidano) il 31 dicembre 1903 da Giuseppe e Barbara Piras[1]. Di professione operaio è da sempre comunista, nel 1931 si trova in URSS[2] dopo essere già stato emigrato in Argentina e Francia, poi è combattente in Spagna nelle Brigate Internazionali, è in seguito deportato nel campo francese di Vernet e poi a Ventotene[3]. Dopo l’8 settembre 1943 partecipa alla resistenza romana come comandante di una formazione partigiana capitolina. Ricercato, per un certo periodo si nasconde presso la villa romana del regista Luchino Visconti[4], poi, catturato dai nazifascisti il 28 febbraio 1944, sarà fucilato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

    Il 4 novembre 2001 il suo paese natale gli ha intitolato una piazza[5].

    • La piazza si trova in via Di Vittorio, di fronte alle palazzine ex SNIA, è presente anche una lapide con a fianco un cipresso. Sicuramente qualcuno che scrive su questo blog non abita a Villacidro o non conosce Wikipedia. Saluti Marco

  2. verissimo,
    c’è anche un mezzo busto,non sò se corrisponde alla fisionomia del martire.
    ma è sul posto già da tempo,solo che se non si cammina a piedi…
    non si vedono le cose importanti.
    siamo abituati a correre e non osservare

  3. Ricordarsi di personaggi come Sisinnio Mocci significa non affossare la storia nella melma del revisionismo e significa anche far sì che la sua esperienza e la sua e la sua voglia di combattere le ingiustizie del capitalismo e del fascismo non vada perduta per sempre. Per Gian Paolo Marcialis,io ho acquistato il libro costa 10 euro,ha 64 pagine ed è stato pubblicato nel 1995…..ho anche i tuoi libri !!! Ciao Francesco

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