Ippica sarda, «Un fronte comune contro l’Unire»

2

«La vera unità va raggiunta nei confronti della nostra principale controparte, l’Unire».

Questo l’esordio della lettera aperta inviata qualche giorno fa al presidente della Provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco dal presidente del Cda della società Ippodromo di Chilivani Franco Sionis che invita tutti i soggetti coinvolti nel comparto ippico sardo a stilare un documento unitario, da inviare al Ministero, che denunci «l’improvvisazione e la mancanza di trasparenza» che caratterizzano l’azione dell’Unire. La lettera risponde a un messaggio recente di Tocco, nel quale il presidente della Provincia del Medio Campidano invitava gli amministratori di Chilivani e il Pd di Ozieri a non indicare l’ippodromo di Villacidro come responsabile del taglio delle giornate deciso dall’Unire. «Si tratta di una decisione esclusivamente romana», aveva detto Tocco. Parole che ora Sionis fa proprie, raccogliendo l’invito a fare fronte comune e alzando la posta con la proposta di redigere un documento unitario «per non correre il rischio di guardare, come si usa dire, non oltre la punta delle nostre scarpe». «Da qualche anno – dice infatti il presidente Sionis – l’Unire ha messo in evidenza l’assoluta incapacità di gestire il libro genealogico, sia nelle scelte strategiche che nella gestione ordinaria; non interviene nel consesso internazionale di cui fa parte (ovvero la Confederazione Internazionale dell’Anglo-Arabo); contraddice la storica appartenenza dell’Aa e del Psa all’ente di provenienza, gettando nel calderone del galoppo le prove funzionali per cavalli con molteplici attitudini». A questi colpi si aggiunge il mancato rispetto della propria finalità, ovvero quella dell’incremento delle razze equine. «Ormai l’ente persegue la definitiva cancellazione delle nostre razze e lo fa con assoluta determinazione, affamando chi dà vita al comparto (proprietari e allevatori in primo luogo) e riducendo gli ippodromi al rango di tappabuchi di un palinsesto insensato nel quale vengono puniti i virtuosi (come Chilivani) e premiati quelli che perdono. La stessa collocazione delle giornate di corsa sempre al mattino – aggiunge Sionis – rientra in questo folle disegno, del quale, se non ci si affretterà a contrastarlo, farà presto parte anche Villacidro. Occorre unità, quindi, per promuovere un’azione unitaria che si sviluppi su tanti fronti (politico, sindacale, mediatico, legale) per dare agli utenti della Sardegna quel ruolo che ad essi si vuole negare nonostante l’evidenza dei dati». (b.m.)

Villacidro.info – 20 marzo 2011 –    Fonte: LA NUOVA SARDEGNA

2 COMMENTI

  1. se quelli del pd fossero un po sinceri , ammetterebbero che l ippodromo e stato uno sbaglio colossele. e inutile arrampicarsi sugli specchi , dare le colpe ai vari enti e lo stesso unire. chilivani e nato prima, e con tante difficolta va avanti a stento. Se gli togliamo anche 5 gare . Finira per chiudere.

  2. i capi del pd non lo ammetteranno mai di aver sbagliato, è la storia a dimostrarlo:il Pci che loro presentavano alle masse capace di cambiare il Paese non esiste più perchè non è mai riuscito a superare il 35%; chiamavano Togliatti “Il migliore” perchè lo mostravano come la verità rivelata; la questione morale posta da Berlinguer s’è rivelata meschina quando si è scoperto il finanziamento occulto della Russia; solo Siro, in 30anni di politica ha sbagliato poco, ma solo perchè non è capace di combinare nulla. Per cui, in tale logica presuntuosa e offensiva per chi gli ha dato fiducia in buona fede, l’ippodromo incompiuto e senza corse, non è errore suo, ma del solito governo ladro!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.