Keller, Pili: “Ricorso al TAR dei curatori”

Si rischia il fallimento di imprese e artigiani che da anni aspettano il pagamento dei debiti della società ferroviaria

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MAURO PILI ALL'ESTERNO DELLA KELLER

VILLACIDRO. “Il pasticcio della Keller diventa farsa. Dopo il tardivo intervento del consorzio industriale su mandato della regione Sardegna per l’acquisto della fabbrica di Villacidro ora arriva il ricorso al TAR dei curatori fallimentari che si sono rivolti al tribunale amministrativo per risarcire i creditori della fabbrica ferroviaria. In ballo ci sono 18 milioni di euro che decine di imprenditori artigiani e commercianti rivendicano danni dalla fabbrica situata nel consorzio industriale di Villacidro. Ora il tentativo maldestro e fuori tempo massimo del consorzio industriale di bloccare tardivamente la vendita a spezzatino della fabbrica rischia di diventare un boomerang sia per la ripresa produttiva che per il pagamento dei debiti dei tanti operatori economici del territorio”.

Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili in riferimento al ricorso presentato dai liquidatori al TAR.

“Nel ricorso si contesta formalmente il tardivo tentativo di acquisire lo stabilimento senza il pagamento dei debiti verso gli operatori economici del medio Campidano. Il ricorso dei curatori fallimentari della Keller è la conferma di soluzioni pasticciate che rischiano di mettere sul lastrico gli operatori economici e artigiani del territorio che da anni attendono il pagamento dei loro crediti verso la Keller. L’azione dei curatori fallimentari per bloccare l’acquisto senza pagare i debiti da parte del consorzio industriale di Villacidro rappresenta l’ennesima farsa di chi come la Regione è rimasta a guardare e solo dopo la mia denuncia della vendita a spezzatino ha intrapreso una procedura destituita di fondamento economico che rischia di mettere la parola fine sia alla ripresa produttiva della Keller che al risarcimento dei debiti verso gli operatori economici compreso il milione e 300.000 € dovuto al Comune di Villacidro. Ribadisco che l’unica soluzione possibile è quella da me proposta qualche mese fa con la quale invitavo il governo ad incaricare invitalia all’acquisto della fabbrica per collocarla sul mercato individuando un serio operatore interessato e credibile per la ripresa produttiva. Perdere altro tempo e perseguire soluzioni inutilmente fantasiose – ha concluso Mauro Pili – di creare attese che si riveleranno vane sia per i lavoratori che per il territorio”.

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