Villacidro, allarme incendi: tre auto a fuoco nella notte

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L'auto bruciata nella via Carceri
di Simone Nonnis

Ancora tre auto a fuoco nella notte, a Villacidro. E stavolta gli incendi sono inequivocabilmente di origine dolosa, appiccati tutti e tre con la medesima tecnica, un contenitore dei rifiuti usato come esca. Nemmeno i sacri palazzi, sotto cui sono stati accesi fuochi molto meno santi, hanno distolto le mani ignote dal compiere atti vandalici. Ora più che mai è allarme sicurezza, nonostante i dati statistici e le rassicurazioni delle autorità. Per alimentare le fiamme sono stati usati alcuni contenitori dell’umido, lasciati per strada in attesa di essere vuotati dagli addetti alla raccolta differenziata. All’interno di ciascun cassonetto, l’ignoto piromane ha inserito del materiale infiammabile, probabilmente della comune diavolina, che ha facilmente innescato il rogo del contenitore plastico, sistemato accuratamente sotto le auto.

L’auto bruciata nella via Pineta

La prima macchina, una Fiat Punto blu, era in sosta nella via Carceri. Nessuno si è accorto di nulla, finché oramai era già tardi “Mi sono svegliato, ho aperto la finestra e ho visto l’auto che bruciava”, racconta il proprietario Martino Piras, che con la sua vettura avrebbe dovuto raggiungere anche oggi l’enoteca di Cagliari dove presta servizio. Il secondo contenitore è stato sistemato sotto una Renault Clio amaranto, all’incrocio tra via Carceri e via Vittorio Emanuele, venti metri sopra la prima vettura. Medesima tecnica, ma le fiamme non hanno sviluppato una potenza tale da aggredire il mezzo, rimasto quasi integro. La terza automobile è stata bruciata in via Pineta. Sotto la vettura di Giorgio Frongia, una Peugeot 106, il fuoco è stato appiccato in diversi punti.

Dalla sinistra, l’assessore Marco Erbi, il maresciallo Gianluca Perdisci e il proprietario dell’auto.

Sul posto, insieme ai carabinieri della Compagnia di Villacidro, anche l’assessore all’Ambiente Marco Erbì. Oltre alle “micce” usate per accendere le vetture, un altro particolare colpisce del triplice attentato. Le macchine erano grosso modo tutte nel medesimo quartiere, attorno al Seminario vescovile, ex palazzo Brondo, sede ancor prima del potere temporale, dei marchesi di epoca feudale. Strano accostamento, per un periodo nuovamente buio della storia villacidrese, un medioevo fuori tempo massimo. Intanto stasera alle 19 l’aula consiliare ospiterà un’assemblea pubblica sul tema sicurezza. Presenti amministratori comunali e forze dell’ordine. 

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