Un anno fa l’alluvione che colpì il territorio di Villacidro

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Il 21 e 22 novembre di un anno fa un nubifragio senza precedenti creò notevoli danni alle infrastrutture viarie e alle strade campestri nonché a moltissime abitazioni private.

Una furia d’acqua scesa dal cielo, ben 165 millimetri in appena tre ore, quella che si riversò sulle montagne e nella città. Un evento tanto eccezionale quanto estremo per il nostro territorio abituato a fare i conti più con la siccità che con le alluvioni.
Un territorio che si rivelò fragile e mal pianificato a livello infrastrutturale. Alvei dei fiumi intasati, sezione dei canali troppo ristrette, canali di scolo inesistenti, case e aziende costruite su antichi percorsi d’acqua.

Il clima sta cambiano ed eventi eccezionali come quelli della notte tra il 21 e 22 novembre 2011 potrebbero diventare sempre più frequenti. Si è trattato infatti di una depressione mediterranea, isolata dal flusso principale atlantico, che si è alimentata dal calore del nostro mare. Queste depressioni mediterranee riescono talvolta a dar vita a temporali auto-rigeneranti, alimentati da venti umidi e tiepidi di scirocco. La posizione orografica del nostro paese poi si presta molto alla circolazione da sudest, con i monti esposti direttamente alle correnti sciroccali esaltando i fenomeni.

Villacidro è attraversato da un lungo serpentone che percorre da ovest a est l’abitato essendo l’abitato stesso disposto lungo il conoide di deiezione dei sedimenti clastici. In altre parole quello che oggi è un torrente tombato e regimato (Rio Fluminera) potrebbe rivelarsi sotto dimensionato per le portate d’acqua eccezionali come quelle dello scorso anno o superiori che, fortunatamente, nel bacino imbrifero di Castangias furono meno intense rispetto alle piogge cadute nella vallata di Villascema e Narti. (A. S.)

Villacidro.info

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