Si chiede le dimissioni dal Consiglio di Soru accusato di evasione fiscale per 10 milioni di euro. Sinistra critica sarda esprime solidarietà ai lavoratori di Tiscali in cosiddetto “esubero”. 130 persone che stanno alla base della crescita e dello sviluppo dell’azienda e che ora l’amministratore delegato di Tiscali ha pensato di mettere da parte – in cassa integrazione guadagni a zero ore- senza troppa diplomazia. La crisi come sempre è fatta pagare ai lavoratori: i veri produttori di ricchezza e di conoscenza. Anche l’eventuale apertura aziendale ai contratti di solidarietà – notizia delle ultime ore – comporterebbe comunque una riduzione dello stipendio dei lavoratori. Non esistono “padroni di sinistra”, e la vertenza Tiscali è l’ennesima conferma di questa verità. Chiediamo che i costi della crisi, i ritardi nella programmazione del futuro di Tiscali siano pagati dal vertice dell’azienda, a partire dal suo amministratore delegato, Renato Soru. La recente richiesta della Guardia di Finanzia alla Procura di sequestrare beni per 10 milioni di euro con l’accusa all’a.d. di Tiscali di evasione fiscale per una tale somma, ci spinge inoltre a chiedere a Soru – consigliere regionale del Partito Democratico con una altissima percentuale di assenze dai lavori – di dimettersi dall’assemblea di via Roma e di devolvere le somme percepite dal 2009 ad oggi alla costituzione di un fondo di solidarietà per i lavoratori Tiscali.
Villacidro.info – 20 settembre 2011